Pubblicato su Politica Domani Num 10 - Gennaio 2002
Relazioni diplomatiche
SARÀ DISGELO?
Il Vaticano alla ricerca di un possibile incontro con la Cina
Alberto Carroccio
Le relazioni diplomatiche fra il
Vaticano e la Cina sono state sempre molto difficili. In questo periodo
assistiamo però ad importanti avvenimenti che potrebbero far
sperare in un futuro di collaborazione.
Il primo passo è stato compiuto
dalla Santa Sede, il 24 ottobre scorso, con la storica richiesta di
perdono formulata dal Papa nei confronti della Cina per gli errori commessi
da missionari cristiani che avevano operato in Cina fra il 1800 e il
1900. Il messaggio è stato ufficialmente recapitato da Giulio
Andreotti e Cesare Romiti, rispettivamente Presidente onorario e Presidente
effettivo dell'Istituto Italo Cinese. I due erano stati, tra l'altro,
i promotori del convegno internazionale sul gesuita Padre Matteo Ricci,
missionario in Cina tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600.
Il "mea culpa" del Papa rappresenta l'ennesimo tentativo di
rafforzare i rapporti tra il Vaticano e la Cina, tentativi che però
in passato sono risultati vani per via dell'aperta ostilità della
Cina nei confronti della Santa Sede.
L'ultimo motivo di dissenso, in data 1 ottobre 2000, era stato la canonizzazione
di 120 martiri, 87 cinesi e 33 missionari, uccisi durante la "guerra
dei boxer". La data era stata scelta perché è proprio
quello il giorno dedicato dalla Chiesa Cattolica alle missioni; non
si è tuttavia tenuto in opportuna considerazione il fatto che
in quel medesimo giorno ricorreva il 51° anniversario della presa
del potere da parte di Mao Tze Tung e dell'avvento del regime comunista.
Così quella che doveva essere una giornata di festa per Roma
si è tramutata in un incidente diplomatico con la Cina, che si
è sentita offesa in modo diretto, sia perché i santi sono
ritenuti dei criminali, giustiziati dal popolo per i loro reati, sia
per la scelta della data.
La richiesta di perdono del Papa è dunque arrivata come ulteriore
dimostrazione di buona volontà da parte del Vaticano nell'intento
di instaurare buoni rapporti con la Cina, un paese nel quale ci sono
circa otto milioni di cattolici che vivono una situazione angosciosa,
divisi come sono tra la Chiesa ufficiale e quella clandestina, perseguitata
per la sua fedeltà al Papa.

