|
Pubblicato su Politica Domani Num 10 - Gennaio 2002 La "Demorattizzazione"
CONTRO-STATI GENERALI
La protesta degli studenti: conferma di un quarto
stato? Marianna Bartolazzi 20/12/2001. Scendere in piazza per
difendere i propri diritti e quelli degli altri non è solo un'esperienza
edificante, è un segno nella memoria, una goccia in più
nel vaso delle proprie conoscenze, un gradino in più verso la
vetta, per una vita migliore e una società e, in questo caso,
una scuola realmente ugualitaria. Per strada, oggi, le persone erano
veramente tutti uguali; uguaglianza che è un'utopia nella vita
di tutti i giorni, dove classi sociali e censo fanno da passaporto;
ma che diventa invece un puro dato di fatto, quando si manifesta per
un valore: il rispetto, ovvero, la possibilità di poter decidere
del proprio futuro senza che la legge degli abbienti decida per tutti.
Gli Stati Generali sono subito apparsi il riflesso del potere di un'elite:
l'appuntamento, con la passerella dei relatori, è stato svuotato
di efficacia; i partecipanti, rappresentanti delle consulte degli studenti,
scelti secondo il credo politico, sono risultati di dubbia rappresentatività;
impedendo l'incontro e il dialogo con il ministro delle tante espressioni
della scuola non allineate e annullando così, di fatto, la loro
individualità, si sono voluti smorzare i toni per dare all'incontro
ufficiale una parvenza di ammissibilità. Riflesso di un Paese
che non ha voglia di pensare e che sta tentando di trascinare nell'immobilità anche le nuove generazioni.
Fortunatamente questo tentativo è destinato a fallire, episodio
dopo episodio, obbiettivo dopo obbiettivo, i singoli individui perseverano
e diventano gruppo, e poi collettività e poi ancora folla; ma
non folla di "gente qualunque", bensì di persone ben
definite, consapevoli e formate che comprendono di poter realizzare
i propri sogni e creare per sé una vita dignitosa solo se sono
unite, tutte insieme, nella lotta. Non c'erano solo studenti, oggi,
per le strade di Roma ma anche cinquantenni ed universitari, professori
ed operai, insieme a tanti, tanti ragazzi che sono arrivati da tutta
Italia a cantare e ballare, a gridare e sbeffeggiare un modo di intendere
il governo della nostra nazione che probabilmente non va. Una grande
speranza, dato che mai, in questi ultimi cinque anni, una manifestazione
nazionale studentesca aveva superato le 50.000 unità.
Il dissenso diffuso si esprime non solo contro una riforma scolastica
ma anche contro una globalizzazione a rovescio, da rifare completamente;
contro un conflitto internazionale che non trova o non vuole trovare "scappatoie" di pace; contro le minacce che pendono sul mondo
del lavoro a causa della progettata l'abrogazione dell'articolo 18,
pilastro dello statuto dei lavoratori; contro un sistema che promette
ricchezza per tutti (a cominciare dai pensionati) ma poi non spiega
come.
Difendere i propri diritti conquistati faticosamente attraverso anni
di sacrifici e di lotte per affermare una democrazia compiuta e solidale.
Gli elettori si sono dimenticati dei propri diritti? Ai Contro-Stati
Generali oggi sembrava proprio di no, anche se, forse, viene il dubbio
che siano solo gli studenti (chiamati ormai "quarto stato")
e chi li sostiene ad assumersi la responsabilità di rappresentare
quella piccola parte di Italia che ha ancora voglia di battere i piedi
e urlare, perché QUALCOSA NON VA, perché non è pensabile sostenere un sistema di privatizzazioni persino dei diritti
fondamentali, dove persino andare a scuola o farsi curare si deve pagare
e chi non paga non fruisce.
La presenza di tutta una società civile attenta e operosa, che
si organizza in tante associazioni che vogliono far sentire la loro
voce ai G8 e grandi della terra, mostra che non ci sono solo gli studenti.
È pur vero, purtroppo, che una Genova non basta, né una
Perugia-Assisi, né una manifestazione contro gli Stati Generali,
per svegliare un'Italia che dorme e si lascia calpestare. Il movimento
può e deve crescere: e se questo non può risolvere i problemi,
sicuramente può stimolare le coscienze.
Si spera.  
| |
|