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Pubblicato su politicadomani Num 103/104 - Giugno/Luglio 2010
Manovra - L’impatto sulla sicurezza
di Maria Mezzina
È ancora presto per sostenere l’impatto che questa manovra avrà sul territorio e sullo sviluppo locale. Troppo grandi sono le tensioni nel paese, in Parlamento e all’interno dello stesso Governo per azzardare un’ipotesi.
Inoltre, i trasferimenti dei fondi statali alle regioni e alle province dipendono da quanto lo Stato riceve dall’UE e da come decide che questo denaro debba essere impegnato. In Campania gran parte dei fondi per lo sviluppo del Mezzogiorno (FAS) saranno impiegati per pagare il conto della “pulizia” di Napoli dalle montagne di rifiuti del 2008 e per pagare all’Impregilo il megainceneritore di Acerra. Su questi fondi pesano poi le multe che l’UE ha condannato il governo italiano a pagare per inadempienza a normative europee e violazione di diritti. Le multe si pagano a monte perché l’Europa ne trattiene l’ammontare multe direttamente dai trasferimenti dovuti.
È presto per giudicare, dicevamo, ma uno sguardo ai tagli previsti alle dotazioni finanziarie dei vari ministeri (per questa voce di bilancio la manovra prevede, in tre anni, un taglio complessivo di 1,8 miliardi di euro) è significativo. Ministero per Ministero il documento del Governo (Allegato n. 1 al Decreto del 31 maggio 2010) elenca le riduzioni nei tre anni e le confronta con quelle previste nalla finanziaria 2010.
Sul territorio è importante conoscere, oltre alle politiche locali, anche l’ammontare complessivo delle risorse a disposizione.
In capitoli diversi di spesa ci sono voci che si riferiscono a quello che genericamente possiamo chiamare l’habitat topologico (o dei luoghi) e l’habitat sociale (o delle persone). Intendendo con il primo le infrastrutture, le opere di urbanizzazione, la tutela del territorio, dell’ambiente e dei beni paesaggistici, e lo sviluppo sostenibile. Includendo nel secondo tutto ciò che riguarda il ben essere delle persone: giovani, anziani, famiglie, handicap, immigrazione.
Ci sono poi voci che si riferiscono alla difesa di questi habitat e che sono anche alla base di uno sviluppo ordinato poiché garantiscono il rispetto delle cose, delle persone e delle regole. Sono le voci che si riferiscono alla difesa e sicurezza del territorio.
Auspichiamo che nelle sedi opportune - in centri a dimensione umana anche un incontro in piazza diventa una sede opportuna - si prendano iniziative per discutere di queste misure con i diretti interessati e le amministrazioni locali.
Ci fermeremo qui a considerare le risorse che attengono le voci Difesa e sicurezza del territorio, capitolo di spesa del Ministero della Difesa, Ordine Pubblico e sicurezza e Soccorso civile, ambedue presenti nel bilancio del Ministero dell’Interno.
Partiamo dalla voce Difesa e sicurezza del territorio (Ministero della Difesa). Di seguito ci sono le variazioni di bilancio relative agli anni della manovra e il confronto con la finanziaria 2010.
(in milioni di euro)
2011: -64,482 (nel 2010: -1,891)
2012: -63,415 (nel 2010: -0,807)
2013: -63,423 (nel 2010: -0,807)
È un colpo di mannaia a cui si aggiunge quello non meno grave del capitolo Ordine pubblico e sicurezza (Ministero dell’Interno).
(in milioni di euro)
2011: -64,549 (nel 2010: -0,983)
2012: -64,585 (nel 2010: -0,983)
2013: -64,591 (nel 2010: -0,989)
Questi risparmi di spesa andranno a depotenziare i servizi segreti o non saranno, invece, sottratti alle polizie cittadine, e ai corpi di pubblica sicurezza dei nostri agenti sulle strade? Vorremmo saperlo perché in Campania, per fare solo un esempio, su queste cifre la camorra starà già splendidamente brindando.
Oppure, la scelta è solo l’anticamera di una privatizzazione della sicurezza che lascerà indifesi i semplici cittadini e sguarniti gli edifici e i luoghi delle istituzioni pubbliche per guardare banche, edifici privati e fare da scorta a singoli individui che potranno prezzolarle? Esattamente come accade in quei simulacri di democrazia plebiscitaria che sono i regimi autoritari e le dittature del centro e sud America e dell’Africa.
Sulla stessa linea sono i tagli alla voce “Soccorso civile” (Ministero dell’Interno):
(in milioni di euro)
2011: -18,447 (nel 2010: -0,246)
2012: -18,485 (nel 2010: -0,246)
2013: -18,485 (nel 2010: -0,246)
Questo dei tagli a mannaia su un settore così delicato ci pare un modo strisciante per reintrodurre l’ipotesi (solo da poco sventata) di una Protezione civile privata, in balìa dei mercati e della speculazione finanziaria.
Abbiamo il sospetto che dietro il depotenziamento di questi servizi essenziali per la comunità, ci sia ancora la logica della privatizzazione. Una logica perversa, perché nel caso della sicurezza diventa mercificazione dei diritti primari. Proprio come sta accadendo per la mercificazione dei beni primari, come è per l’acqua.
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