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Bielorussia Claudia Mariani La crisi politica ed economica della
Bielorussia, una delle nazioni rimaste più contaminate dalle
radiazioni del disastro nucleare della centrale di Chernoby, è
diventata ormai cronica; la crisi aggrava la situazione di generale
povertà e la disastrosa condizione sanitaria del paese. Così,
gli orfanotrofi si affollano di bambini che vengono abbandonati lì dalle famiglie a causa delle catastrofiche condizioni economiche in
cui versano; questi bambini vanno ad aumentare il numero degli orfani
effettivi. Come se questo non bastasse, molti bambini bielorussi sviluppano
gravi patologie dovute alle radiazioni ancora presenti. La Puer, associazione ONLUS di volontariato,
si occupa dell'assistenza e dell'aiuto ai bambini e ai minori in difficoltà.
Tramite l'accoglienza in famiglie italiane dal 1993 la Puer assiste
i bambini bielorussi le cui condizioni di salute necessitano periodi
di allontanamento dalle zone contaminate e, nel caso, cure specifiche.
L'accoglienza può durare da uno a tre mesi e i piccoli ospiti
provengono sia da internati che da famiglie. Le famiglie ospitanti si
impegnano ad offrire ai bimbi una nutrizione sana, controlli diagnostici
e cure per eventuali patologie. Oltre a questa attività di
accoglienza, l'associazione si è recentemente impegnata in un
programma di adozioni a distanza e per interventi di tipo economico
ed amministrativo per costituire delle case-famiglie. Questo istituto
è stato introdotti di recente dalla nuova legislazione Bielorussa
sulla famiglia. Le case-famiglia hanno lo scopo di costituire effettivi
nuclei familiari stabili, in grado di accogliere minori orfani o in
stato di abbandono. La Puer ha deciso di intervenire attivamente in
questa iniziativa, finanziando, ristrutturando ed eventualmente amministrando
alcuni stabili. Un primo intervento per la costruzione di uno stabile
si sta realizzando nella città di Leban. Il progetto prevede
la ristrutturazione di un immobile suddiviso in quattro alloggi uguali,
in grado di ospitare dai 6 ai 10 bambini ciascuno. Nel progetto dell'adozione a distanza
invece, la famiglia adottiva si impegna al versamento di una quota pari
a 30 dollari mensili, di cui 25 vengono inviati direttamente al bambino
adottato e 5 entrano a far parte di un fondo per una equipe medica che
gli assicura un'assistenza sanitaria completa. La famiglia adottiva
riceverà le foto con i dati personali e quelli dei famigliari
del piccolo adottato oltre a un aggiornamento periodico sulla crescita,
lo stato di salute e l'istruzione del bambino. L'adozione dovrà
durare per tre anni e non richiede particolari requisiti: può
essere effettuata da persone non coniugate, famiglie, comunità,
. Per ulteriori informazioni, visitare il sito http://www.puer.it
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Num 11 Febbraio 2002 | politicadomani.it
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