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Da
"Israele in 600 parole o anche meno" di Etgar Keret "Mia madre dice che non potrò mai capire che cos'è, per una nazione, vivere senza un paese. Ora, mia mamma, conosce realmente di che cosa sta parlando. Dopo tutto, è passata attraverso l'Olocausto, ha visto la sua casa distrutta in Polonia, perso i suoi genitori e il fratello più piccolo e, alla fine, è finita qui, nella terra dell'Israele, il suo paese, la terra che ha giurato di non lasciare mai. Il mio amico palestinese Ghassan dice che non potrò mai capire che cosa è per una nazione vivere sotto occupazione. No, non è passato attraverso l'Olocausto e la sua famiglia intera è viva, grazie a Dio, almeno per il momento. Ma ha convissuto sin qui con i soldati israeliani al posto di blocco di confine. "A volte ce la fai a passare il blocco stradale in un secondo o due, ma a volte, quando sono annoiati, possono farti provare come la vita non sia degna di essere vissuta. Ti forzano ad aspettare per ore al sole senza alcun motivo, per umiliarti. Proprio la scorsa settimana, mi hanno confiscato due pacchetti di Kent Longs (marca di sigarette, ndr), semplicemente perché gli girava. Un 18enne con un fucile in mano ed una faccia piena di brufoli è venuto a prendermele".
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Num 11 Febbraio 2002 | politicadomani.it
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