Pubblicato su Politica Domani Num 11 - Febbraio 2002

Un teorema, un sonetto
MATEMATICA: ARTE INACCESSIBILE?
Capire la matematica: fra tecnica e filosofia

Danilo Giuliani

Molti ragazzi che frequentano le scuole medie superiori odiano la Matematica, ma perché? Forse tutto inizia da una spiegazione non troppo chiara o da un linguaggio troppo tecnico. Colpa in parte degli insegnanti, che a volte pensano di rivolgersi ad un pubblico universitario magari in convegni di alto prestigio, colpa in parte degli alunni, che gettano la spugna facilmente e si lasciano andare.Quanti di voi hanno letto un teorema (enunciato e dimostrazione)? Spero in tanti! La matematica è un elemento essenziale della nostra cultura, è una filosofia, e come tale troviamo in essa molti valori educativi; troppi luoghi comuni, frutto di ignoranza e leggerezza, hanno creato attorno alla Matematica fama di aridità e le attribuiscono una perfezione che non è dei mortali.
La nostra cittadina è ricca di scuole superiori, che ogni anno "sfornano" ragazzi diplomati, ma quanti di loro intraprendono l'università e quanti fra questi scelgono la via scientifica (quella della conoscenza pura, non quella della conoscenza applicata)? Per fare un esempio, alla Scuola di Matematica dell'Università la Sapienza di Roma, senza considerare le nuove matricole, vi sono soltanto due studenti universitari che provengono da Velletri (Liceo A. Landi). A parer mio e di molti altri miei colleghi universitari questo sta a significare che le scuole, soprattutto i licei, non offrono più all'alunno una preparazione scientifica tale da permettergli di intraprendere corsi specialistici.
Non si tratta di programmi ministeriali antiquati, ma si tratta di saper comunicare a un pubblico giovane, alle prime armi, un linguaggio particolarmente lineare e conciso, e allo stesso tempo molto difficile. E' sufficiente un concetto poco chiaro per non capire la Matematica nel suo complesso, e inoltre la poca padronanza della materia porta ad una lettura solo meccanica, difficile, incomprensibile. Ricordo il mio quinto anno di liceo scientifico: la maggior parte di noi studenti non sapeva la definizione di derivata né il suo significato geometrico, per non parlare poi di cosa fosse una funzione... eppure questi argomenti erano e sono presenti nei programmi ministeriali!
La Matematica non è un'arte inaccessibile! Un sonetto e un teorema non sono altro che il risultato di tante "regole": ogni cosa ha una sua chiave di lettura che basta saper cercare. Il compito dell'insegnante è molto duro: deve conoscere la sua materia nel globale e nei suoi particolari più reconditi e deve saperla spiegare ai suoi alunni in più modi possibili, senza lasciare in loro lacune né concetti poco chiari, perché un matematico sa che basta un tassello mancante per far cadere tutto. Il nostro domani è proiettato nella scienza, molte frontiere stanno crollando ed altre più alte nascono; dobbiamo sempre cercare di rimanere al passo con i tempi, mai dobbiamo farci travolgere dalla corrente. D'Annunzio affermava nei suoi motti: "Osare l'inosabile" e allora perché non far cadere questo muro ormai eretto dalla comune opinione dinanzi alla filosofia matematica così perfetta e così affascinante preché creata soltanto dall'uomo?

 

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Num 11 Febbraio 2002 | politicadomani.it