Pubblicato su Politica Domani Num 12 - Marzo 2002 HANNO DETTO Muhammad
Yunus, fondatore della Graamen Bank - Bangladesh
"Il microcredito permette ai poveri e agli
scalzi di accedere a una opportunità che di solito è esclusivo
appannaggio dei ricchi. Accade così che quegli aspetti della
società che sembravano rigidi, fissi e inamovibili comincino
a diventare più fluidi, e attraverso lo sviluppo economico le
persone si affranchino da tutto un insieme di ingiunzioni e regole". Susy Cheston
(Women's Opportunity Fund) e Larry Reed
(Opportunity International)
"Il movimento del microcredito esiste per
alleviare la povertà. Ma gli indicatori usati per misurare l'efficacia
dei programmi misurano in realtà la profittabilità delle
istituzioni che erogano i crediti e la qualità del loro portafoglio.
Non ci dicono se i nostri clienti diventano meno poveri grazie ai servizi
che forniamo". Arghiri Emmanuel,
autore di "Lo scambio ineguale" (Einaudi, Torino. 1972)
"Sarebbe illusorio pensare che l'insieme
del Terzo Mondo possa diventare gli Stati Uniti o la Svezia. Ma credo
perfettamente possibile "riformare" i rapporti capitalistici
mondiali [modifica delle ragioni di scambio, accesso al credito per
i paesi poveri] in modo tale che il Terzo Mondo raggiunga livelli comparabili
a quelli del Portogallo o della Grecia. Ben inteso, questo rischia di
avere come effetto che gli Usa e la Svezia [ovvero l'insieme dei paesi
ricchi che vivono dello sfruttamento di quelli poveri] cessano, per
lo stesso motivo, di essere gli Usa o la Svezia". Jean-Paul
Fitoussi, economista francese
"Nella fase attuale, è del tutto evidente
che i mercati finanziari sono dominati dai "creditori" - un
termine generico che indica coloro che posseggono il capitale o coloro
che agiscono per conto dei possessori di capitale. In effetti la deregolamentazione
e la globalizzazione finanziaria hanno moltiplicato le opportunità
di investimento, ma non hanno moltiplicato al tempo stesso l'ammontare
dei fondi disponibili per il prestito".  
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