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Comune di Velletri Maria Mezzina Volsca, un nome antico per una s.p.a. nuova (è nata nel '99) nel campo della raccolta/riconversione dei rifiuti urbani e tutela ecologica dell'habitat. A partecipazione mista, ne fanno parte alcune società private - la S.A.O. di Orvieto che l'ha fondata con il comune di Velletri - e i comuni di Velletri, Albano e Lariano. La parte pubblica detiene la maggioranza. Rispondono alle domande il dottor Mario Spanu, Presidente della Società, e l'architetto Giancarlo Evangelisti. LA RACCOLTA - In città avviene due volte al giorno, la mattina presto, per la raccolta vera e propria e in tarda mattinata-primo pomeriggio per la pulizia. Nella campagna, vastissima - degli 11.000 ettari del territorio di Velletri, meno di 50 sono occupati dal centro storico e dai nuovi quartieri - la raccolta avviene una volta al giorno. Le campane colorate gialle, bianche e verdi, oltre ai cassonetti, stanno ad indicare che si fa raccolta differenziata, carta, plastica, vetro, e non solo, anche lattine cartoni, batterie esauste, siringhe, materiale ferroso, materiale di risulta delle costruzioni e rifiuti ingombranti. Esiste un servizio di raccolta rifiuti ingombranti, di solito il lunedì e il giovedì, tramite chiamata ad un numero verde (069.615.4014) e un centro di raccolta in via Fontana della Rosa, vicino l'ufficio idrico. Un poco di collaborazione da parte dei cittadini e il servizio e l'aspetto della città, migliorerebbero. Gettare i rifiuti di sera e non lasciarli depositati presso anziché dentro i cassonetti, aiuta a tenere pulito durante il giorno, specie nelle campagne dove si svolge il 45% del servizio e dove la raccolta è più difficile e il territorio è meno controllabile. GLI ASPETTI ECONOMICI - Si spendono oltre
8 miliardi di vecchie lire all'anno. 2,7 miliardi vanno alla discarica
di Colleferro. 800 milioni per il trasporto alla discarica. Mancando
un "Centro di trasferenza", dove
convogliare i rifiuti, compattarli e quindi trasportarli con grossi
autoarticolati alla discarica, i piccoli camion, debbono arrivare fino
a Colleferro, scaricare e tornare. Una perdita di tempo, energie e denaro
a scapito del servizio e dei cittadini. 700 milioni sono di ecotassa,
una tassa pagata da tutti quei comuni che non hanno una discarica e
che non riescono a fare una raccolta differenziata totale (la tassa
diminuisce con l'aumentare della raccolta differenziata). 3,5 miliardi
per il servizio di raccolta e di pulizia delle strade, incluso il taglio
delle erbe e l'eliminazione delle discariche abusive nei boschi e nelle
campagne dove viene lasciato di tutto, inclusi i rifiuti ingombranti,
quelli derivanti dalle demolizioni e quelli nocivi e pericolosi come
gli oli esausti di macchine e trattori. Questi vanno smaltiti con accorgimenti
speciali (temperature di oltre 1200°) per evitare gli inquinamenti
ambientali (produzione della letale diossina e inquinamento di territori
e falde acquifere). Ciò che rimane, circa 300 milioni, per spese
di gestione. I PROGETTI - Primo obiettivo: costituzione di un centro di trasferenza per risparmiare sui trasporti, sulla ecotassa e per differenziare totalmente i rifiuti in materie pronte per la riconversione: cartoni, materiale ferroso, rifiuti erbacei e umidi. Tappa intermedia: costituzione di isole ecologiche controllate sparse sul territorio (150/200mq con cassonetti per la raccolta differenziata ed una persona addetta). Ultimo obiettivo: ottenuto il centro di trasferenza, è possibile pensare a un centro di compostaggio (i rifiuti umidi, le erbe e i residui delle potature vengono compattati e trasformati in concimi). Velletri, zona agricola fornirebbe la materia prima; questa, trasformata, sarebbe rimessa sul mercato per le produzioni agricole che fornirebbero altra materia prima. Il cerchio si chiude (e si ripete), ma nel frattempo la produzione genera ricchezza e posti di lavoro. I TEMPI - Il centro di trasferenza potrebbe essere imminente, una volta ottenuto il via ufficiale dalla Regione ed individuata in Velletri la località adatta (probabilmente i Cinque Archi). Per il centro di compostaggio il progetto, come anche la sede, deve essere vagliato a livello regionale ed inserito in un piano organico generale. I tempi pertanto sono soprattutto politici; quelli tecnici di costruzione e di messa a regime dell'impianto si aggirano intorno ai tre anni.
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Num 13 Aprile 2002 | politicadomani.it
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