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Pubblicato su Politica Domani Num 15/16 - Giu/Lug 2002 Cooperazione ed
iniziative per la pace
IL COMIN
Questo sconosciuto Chiara Graziosi
Si inneggia alla pace e alla fratellanza
ma pochi tra quelli che "contano" si danno da fare perché
la pace non resti solo un'utopia e diventi realtà.
In Italia, già dal 1983, si è venuto a formare, su proposta
dell'avvocato Franco Ligi, un "Comitato di Informazioni ed Iniziative
per la Pace" il COMIN il cui presidente, Mario Berri, è stato il Primo Presidente della Suprema Corte di Cassazione.
L'obbiettivo prioritario di questa organizzazione è la pace.
Una pace stabile va perseguita con un impegno costante e concreto attraverso
il rafforzamento di quegli organismi, come l'ONU, preposti a tale scopo,
e con la stipula di accordi internazionali che regolino la produzione
e il commercio delle armi; a questo va aggiunta una forte azione di
educazione alla pace tesa a sensibilizzare la popolazione mondiale.
Pochi tra i "non addetti ai lavori" sono a conoscenza dell'esistenza
del COMIN. Si è sempre pensato che a fare politica siano in molti
ma che a risolvere i problemi siano sempre singole persone votate alla
pace: non è sempre così e, fortunatamente, i personaggi
più autorevoli del nostro e di altri paesi ne sono a conoscenza.
Il COMIN - di cui hanno fatto parte negli
anni numerosi esponenti della diplomazia, del diritto, del giornalismo
e dell'imprenditoria - è ben noto alle grandi organizzazioni
internazionali e ai governi di numerosissimi stati ai quali si rivolge
direttamente con proposte molto concrete, riuscendo a far sì
che speranze quasi utopiche, si siano potute spesso trasformare in a
solide realtà.
Molti sono stati i suoi interventi a favore della pace nel 2001.
In collaborazione con Incisa di Camerana, il COMIN ha formulato un progetto
teso al miglioramento delle condizioni economico-sociali dell'Africa
sub-sahariana anche attraverso la sensibilizzazione delle comunità
afro-americane nei confronti dei loro fratelli africani.Il progetto,
presentato alla FAO, all'ambasciatore di Spagna e ai capi di governo
dell'Unione Europea, è stato subito accolto con entusiasmo dalla
Repubblica Democratica del Congo che si è proposta per la sua
attuazione in via sperimentale.
Lo scorso anno l'organizzazione è stata chiamata a far parte
del comitato nazionale antimine. All'interno del forum il COMIN sta
lavorando per destinare maggiori fondi alla ricerca perché con
mezzi tecnologicamente avanzati, si possano presto liberare interi paesi
dal pericolo delle mine antiuomo, che colpiscono soprattutto i civili.
L'idea di libertà e la scomparsa della schiavitù sono
conquiste relativamente recenti. L'idea che esiste un'uguaglianza di
tutti di fronte a certi diritti fondamentali è venuta solo più
tardi. Rimane una speranza: che non debbano passare ancora secoli perché
una cultura di pace diventi patrimonio culturale umano diffuso, e perché
le tecnologie avanzate siano usate per diffondere la pace più che per servire ed esaltare la guerra.  
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