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Giustizia Alessandro De Angelis L'opposizione denuncia l'ennesimo caso di legiferazione ad personam in materia giudiziaria. La maggioranza respinge le insinuazioni e parla di un provvedimento che tende a rafforzare le garanzie costituzionali di ogni imputato.Insomma siamo alle solite. La nuova proposta di legge che reintroduce il legittimo sospetto di imparzialità o condizionamento ambientale come motivo sufficiente per sospendere e eventualmente trasferire un processo, divide il Parlamento ancora una volta a metà. Il promotore di tale disegno di legge è Melchiorre Cirami, senatore dell'Udc. Cosa prevede in concreto tale proposta? Il disegno di legge prevede una modifica degli articoli 45 e 47 del codice di procedura penale, tale da introdurre l'automatica sospensione di un procedimento (in attesa di decidere se spostarlo o meno) quando si configuri un pregiudizio per la sicurezza, l'incolumità pubblica o la libertà di determinazione di chi vi partecipa. In pratica, di fronte alla richiesta di una delle parti in causa, le udienze si congelano e si aspetta che la Cassazione dica se i condizionamenti ambientali debbano far traslocare ad altra procura l'intero processo; in tal caso il processo deve ricominciare da zero. La maggioranza, che è riuscita a far approvare il testo del disegno legge in Senato, grazie ad un emendamento strategico presentato da Valerio Carrara, afferma che "l'introduzione del legittimo sospetto è un diritto di tutti i cittadini" o ancora "che è un provvedimento legittimo che applica lo spirito del giusto processo". L'opposizione sta facendo di tutto per opporsi a questa legge e chiede delle modifiche del testo proposto. Certo finora c'è stato poco dialogo tra maggioranza e opposizione, anche se negli ultimi giorni c'è stata qualche apertura al confronto con il centrosinistra. I tempi ristretti per l'approvazione (10 ottobre) fanno sì che il confronto sia quasi nullo. Infatti, perché in quella data ci sia l'approvazione occorre che l'aula di Montecitorio lo licenzi emendato entro la fine di Settembre visto che poi tocca all'aula di Palazzo Madama esaminarlo e che, per la votazione finale, deve tornare di nuovo alla Camera. Per ora le parti restano distanti in quanto il centrosinistra chiede o il ritiro del provvedimento o almeno cambiamenti profondi e non si accontenta di annunci propagandistici. L'Ulivo non si fida e promette una dura battaglia, puntando molto sul fatto che tale disegno legge presenterebbe molti profili che sembrano incostituzionali, e chiede alcune modifiche: una definizione più rigorosa di cosa sia il legittimo sospetto e di quando esso debba scattare; la non sospensione automatica dei processi, ma una valutazione in proposito della Cassazione; che non riparti tutto da zero ma che gli atti processuali vengano utilizzati. Intanto le Commissioni Affari e Giustizia Costituzionali hanno avviato in sede congiunta la discussione sulla legge. E mentre il dibattito promette di infuocare la scena politica fino ad autunno, il CSM vuole dare una sua proposta sul disegno di legge. Nel maggio 2002 le sezioni unite della Cassazione avevano affermato come i casi di rimessione del processo di cui si parla nell'art 45 del c.p.p non sono conformi a ciò che viene previsto nella legge delega 16 febbraio 1987 (Delega al Governo di emanare un nuovo codice di procedura penale), né ai principi dell'art. 111 della Costituzione laddove si propone la terzietà del giudicante. Su tali basi le Sezioni Unite hanno sollevato incidentalmente questione di costituzionalità. Certo questa battaglia sul legittimo sospetto, a prescindere di come andrà a concludersi, evidenzia che sul tema della Magistratura sono necessarie molte modifiche che però dovrebbero essere affrontate con maggiore dialogo tra le parti.
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Num 17/18 Sett/Ott 2002 | politicadomani.it
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