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Pubblicato su Politica Domani Num 17/18 - Set/Ott 2002 Uno Straccio di Pace
Cari amici,
"Fuori l'Italia dalla guerra", firmato
ormai da oltre duecentomila persone, non è più soltanto
un appello, ma diventa una iniziativa per sensibilizzare i cittadini,
le famiglie italiane. Siamo convinti - e ne abbiamo ogni giorno nuove
conferme - che la grande maggioranza dei nostri concittadini sia contraria
alla guerra, in particolare alla nuova guerra contro l'Iraq che è ormai all'orizzonte.
Per rendere visibile questa "opinione pubblica" che crediamo
trascurata e oscurata da molti giornali e televisioni, chiediamo un
gesto, una testimonianza: appendere stracci bianchi, bandiere di pace,
alle finestre e ai balconi delle nostre case e dei luoghi di lavoro
ma anche annodare un piccolo straccetto bianco al polso, alla borsetta,
allo zaino, alla bicicletta, al guinzaglio del cane: ovunque sia visibile.
Uno straccio di pace è un modo semplice per far sapere che vogliamo
trovare nuove forme di stare insieme, nuovi modi per risolvere i problemi
che non siano la violenza, il terrorismo, la guerra. Dobbiamo vincere
una sorta di pudore, di timidezza, e dobbiamo credere che sia possibile:
se i duecentomila che hanno firmato l'appello di Emergency (e ogni giorno
diecimila persone si aggiungono all'elenco) esponessero uno straccio
di pace, la cosa non potrebbe più essere ignorata o censurata.
Duecentomila stracci di pace potrebbero addirittura rappresentare una
massa critica capace di innescare una reazione a catena. Una scommessa
difficile, ma non dobbiamo perderla.
O riusciamo a tenere "Fuori l'Italia dalla guerra" o non sarà
possibile neppure tenere la guerra fuori dall'Italia. E' un impegno
che vi chiediamo, è la prima di tante iniziative che, insieme
con altre organizzazioni, vi proporremo per i prossimi mesi. Tenere
l'Italia fuori dalla guerra è davvero nelle nostre mani. Buon
lavoro a tutti noi.
Gino Strada  
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