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Pubblicato su Politica Domani Num 19 - Novembre 2002 Dal passato
Le zitelle alla dote
al presente Chiara Graziosi Velletri, città moderna e
proiettata verso il futuro, conserva al suo interno una storia antica
e gloriosa. Ne è un esempio la tradizione di elargire doti per
il maritaggio delle zitelle povere. Questo atto di grande valore etico
e d'altruismo ha inizio nel 1400 circa, per opera della Confraternita
del Gonfalone, prima confraternita veliterna nata nel 1348, che a quel
tempo si chiamava Confraternita dei Disciplinati di Maria. Questa comunità
di fedeli fu tra le prime in Italia ad intraprendere una regolare elargizione
di denaro, usanza che si sviluppò nel resto d'Italia, sempre
ad opera di congregazioni religiose, a partire dal 1600. Tale consuetudine
terminò poi nel 1449 quando i fondi destinati alle doti furono
utilizzati nella riedificazione della loro chiesa, San Giovanni in Plagis,
distrutta nel terremoto di quell'anno.
L'altruismo veliterno portò nel 1500, ad opera di nuove confraternite, alla ripresa di quella consuetudine
con l'assegnazione di quattro doti ogni anno; tradizione questa che,
a partire dal 1697, fu patrocinata dalla fondazione Scandellotti la
quale mise a disposizione del Sacro Capitolo di San Clemente 7500 scudi
con lo scopo di elargire otto doti l'anno del valore di 25 scudi l'una.
La prima domenica di luglio, giorno dell'assegnazione della dote, alle
ragazze venivano inoltre donate due canne di roverso rosso (un tessuto
ormai scomparso, forse un vellutino a trama rovesciata) con le quali
ognuna doveva preparare il proprio vestito. Gli abiti erano poi indossati
nella processione del 14 agosto in onore di Maria SS.ma Assunta in Cielo.
Questa tradizione terminò tra il 1922 e il 1924: in quegli anni
le doti erano finanziate dalla Banca Mutua Cooperativa Pio X, l'attuale
Banca Popolare del Lazio, che elargiva quattro doti ogni anno. Opinioni
contrastanti sorte in merito tra i soci consigliarono alla banca stessa
l'opportunità di sospendere il finanziamento per l'elargizione
delle doti.
L'istituzione delle "Zitelle
alla dote" è ripresa solo nel 1989 quando il signor Giulio
Montagna, appassionato cultore della storia e delle più antiche
tradizioni della nostra città, fondò il Gruppo di Costume
"Le Zitelle Velletrane". Il gruppo è formato da dieci
ragazze nubili tra i 16 e i 26 anni e partecipa, secondo il suo statuto,
alla processione della Madonna di Maggio e ad altre manifestazioni di
carattere religioso o culturale nelle quali le ragazze indossano il
tradizionale abito della festa delle donne di Velletri. Inoltre dal
2002, con l'intento di ripristinare l'antica consuetudine dei sussidi
dotali alle "zitelle", il gruppo di costume, supportato anche
dal Comune di Velletri e dal Centro Studi Veliterno, ha istituito la
manifestazione "La Zitella alla dote - Attualità di una
tradizione veliterna". Con la manifestazione si mette a disposizione
una dote simbolica di 500 Euro da attribuire ad una ragazza nubile,
di nascita e residenza veliterna e di età compresa tra i 16 e
i 26 anni. La vincitrice inoltre indossa per la premiazione e per le
processioni un costume tradizionale veliterno appositamente confezionato
per l'occasione. L'iniziativa tende a sensibilizzare la cittadinanza
di Velletri nei confronti della sua storia e a fare in modo che le antiche
usanze, alcune delle quali rimangono solo nei ricordi dei più anziani, vengano riportate in vita e non si spengano.
Da leggere
- Le Zitelle alla
Dote (attualità di una tradizione veliterna) - A cura
di: Gruppo di Costume "Le Zitelle Velletrane" e Centro Studi
Veliterno - Edizioni Ve.la. Velletri - È
proverbiale la bellezza delle donne di Velletri (La storia della
città attraverso la voce delle sue stampe) - Renato Mammucari
- Edizioni Ve.la. Velletri  
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