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Pubblicato su Politica Domani Num 23 - Marzo 2003 Eventi
La signora delle camelie
Festa delle Camelie a Velletri
Si veste a festa, Velletri, la signora delle camelie.
Sarà per la posizione climatica particolarmente felice, sarà
per il terreno, sarà per tradizione, sarà per la passione
di quelli che la coltivano nei giardini, in terrazza e persino sui balconi,
questa splendida pianta dal sofisticato e profumatissimo fiore è
diventata, al di là dello stemma ufficiale, il vero simbolo di
questa città.
Sabato 15 e domenica 16 marzo si svolgerà la nona edizione della
festa delle camelie. Con canti e danze, musica e visite guidate nei
luoghi più significativi della storia di questa città,
che vuole riscattarsi da anni di abbandono ed incuria. Due giorni di
festa - speriamo allietati dal sole tiepido di questa prima primavera
- da passare a zonzo per la città, curiosando fra gli stands
e le mostre, in giro per i giardini delle ville di campagna, nel parco
della cantina sperimentale, per le strade e i vicoli, alla ricerca di
lei, la regina: la camelia. E poi i concerti di mezzogiorno, il concorso
di poesia, gli spettacoli delle sette di sera, il convegno di domenica
mattina. E gli ospiti, ungheresi, anche loro con musiche e canti e cibi
e bevande, per celebrare insieme il profumo inebriante e la festa di
colori e l'amicizia.
Camelie a centinaia, a migliaia per soddisfare la voglia di bellezza
che afferra la vista, l'olfatto, il tatto. Camelie e ancora camelie.
Sono le prime a svegliarsi, quando la natura ancora dorme, le camelie
fioriscono. Vengono da molto lontano, la Cina, sono diventate cittadine
del mondo ed hanno scelto Velletri. Origine del nome
Camelia, il nome, viene da Georg Joseph Camel (1661-1706), gesuita missionario
tedesco, studioso di piante orientali e autore di un'appendice al libro
del botanico John Ray, Historia plantarum; species hactenus editas insuper
multas noviter inventas & descriptas complectens, pubblicato a Londra.
Immeritatamente, però, perché non fu Camel a scoprirla,
né probabilmente la vide mai, in quanto il missionario non andò
né in Cina, né in Giappone.
La camelia è stata probabilmente notata e descritta per la prima
volta dal medico tedesco Andreas Cleyer, che visitò due volte
il Giappone negli anni dal 1682 al 1687. La prima menzione ufficiale della pianta, con il nome
di "tè cinese", compare in una nota delle Transactions
of the Royal Society (1702) del botanico James Petiver (1663-1718) ed
è basata probabilmente sulla osservazione di alcuni campioni
secchi della pianta arrivati in Europa da Amoy negli anni 1680. Il botanico
descrive la pianta nella tavola XXXIII della sua Gazophylacii naturae
et artis.
Il primo a parlare della camelia fu l'olandese Engelbert Kaempfer nel
suo Amoenitates Exoticarum (1712), vissuto a Nagasaki nei primi anni
1690. Due pagine e mezza di descrizione, i nomi giapponesi di Tsubakki
e sasanqua e le illustrazioni allegate furono poi tradotte in inglese
e inserite nella sua History of Japan (Winyah Indigo Society library,
Georgetown, South Carolina), a cura di Sir Hans Sloane.
Fu il botanico svedese Lynnaeus a dare alla pianta il nome scientifico
di "camelia" in onore di Georg Joseph Camel, nel suo Systema
natura (1735), e con questo nome, insieme al nome giapponese tsabekki
(o tsubakki), la camelia compare per la prima volta in un acquerello
di Ehret, artista botanico tedesco. [Conoscendo un po' di inglese è possibile scoprire
cose molto interessanti sulla camelia al sito web www.sc.edu/library/spcoll/nathist/
camellia/camellia1.html - Università del Nord Carolina, Sezione
Libri Rari e Collezioni Speciali] mia ![](../../Immagini/Home.gif) ![Homepage](../../Immagini/Hom.gif)
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