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Salviamo Amina Lawal
Il 23 gennaio scorso la Corte Suprema
di Appello di Katsina (Nigeria) ha stabilito per il 25 marzo la data
di condanna a morte per lapidazione di Amina Lawal, accusata di adulterio
per avere avuto un bambino al di fuori del matrimonio. Amnesty International
ha lanciato una campagna per salvare la sua vita e quella di altri condannati
a morte in Nigeria. His Excellency fax 00234 9 523 1032 Sua Eccellenza, desidero esprimere la mia profonda preoccupazione per il fatto che i nuovi codici penali basati sulla sharia introdotti nella Nigeria settentrionale prevedono la pena di morte per reati quali l'adulterio e istituiscono pene crudeli, inumane e degradanti come le frustate e le amputazioni. Queste punizioni rappresentano una violazione degli strumenti internazionali sui diritti umani, tra cui la Convenzione contro la tortura e il Patto internazionale sui diritti civili e politici, entrambi ratificati dalla Nigeria. Mi oppongo alla pena di morte in tutti i casi poiché rappresenta una violazione del diritto alla vita. Essa è incompatibile con la Costituzione nigeriana e con gli obblighi legali assunti dalla Nigeria sulla base della Carta africana per i diritti umani e dei popoli. Per queste ragioni, chiedo al Suo governo di fare quanto è nelle sue possibilità per impedire l'esecuzione di Amina Lawal (stato di Katsina), Ahmadu Ibrahim e Fatima Usman (stato di Niger) nonché Mallam Ado Baranda (stato di Jigawa), condannati a morte da tribunali della sharia e la cui esecuzione mediante lapidazione è imminente. RingraziandoLa per l'attenzione,
Le trasmetto i miei distinti saluti. NOME E COGNOME Per sottoscrivere l'appello on line: http://www.amnesty.it/appelli/appellonigeria.php3
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Num 23 Marzo 2003 | politicadomani.it
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