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Impressionismo Paola Ercolani La mostra "Ritratti
e figure. Capolavori impressionisti" offre l'opportunità
di vedere oltre settanta capolavori, provenienti da musei pubblici e
collezioni private europee ed americane. Il percorso è tanto
inconsueto quanto importante per comprendere il mondo dell'impressionismo. I pittori impressionisti
iniziano a dipingere fuori dagli studi, en plein air, abbandonandosi
alle impressioni ricevute dalla natura e dall'uomo nel suo ambiente,
andando al di là della prospettiva e dell'anatomia e guardando
la modernità. I temi a loro più cari sono tratti dalla
vita moderna, saldamente nelle mani della borghesia che detiene sempre
più il potere economico e politico: la rappresentazione del divertimento
con i locali notturni, il teatro e i concerti, dello sport, con le regate
e il polo, della vita quotidiana con il lavoro e la famiglia. E non
manca il paesaggio. Nella prima sala incontriamo le foto-ritratto
dei pittori, a sottolineare il tema della mostra ed anche l'importanza
che la fotografia assume in quegli anni. In effetti il diffondersi di
questo medium crea non poche polemiche tra coloro che si appassionano
all'occhio meccanico - penso a Nadar che abbandona la pittura - e i
pittori impressionisti. In realtà sia la pittura che la fotografia
traggono vantaggio dal loro reciproco incontro: la prima assimilando
il cosiddetto taglio fotografico, la seconda i temi ed i soggetti della
prima. Di fronte ad ogni opera si ha la
possibilità di cogliere i diversi elementi che compongono la
poetica dei pittori impressionisti: la prospettiva sghemba, il movimento
della pennellata che costruisce lo spazio, i corpi ed il movimento,
i tasselli di colori puri che creano zone di luce ed ombra, ad esempio,
In barca sull'Epte di Monet. Complesso del Vittoriano
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Num 24 Aprile 2003 | politicadomani.it
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