Pubblicato su Politica Domani Num 28/29 - Sett/Ott 2003

L’ultimo libro di S. Latouche
Giustizia senza Limiti
L’etica in un’economia mondializzata

di G.I.

Nel suo ultimo lavoro Serge Latouche ripercorre le svolte che hanno portato il pensiero economico moderno a concepire l’economia come qualcosa d’a-morale, di per sé né buono né cattivo. Latouche rigetta questa tesi: l’economia o è morale oppure è in-morale. L’autore, delle due, sposa la seconda possibilità. Travolge così nella sua critica i tentativi di “eticizzare l’economia”, visti come palliativi che lasciano inalterata la strutturale ingiustizia del sistema ed anzi finiscono per perpetuarla. Cadono sotto i colpi del suo j’accuse i principali dogmi della scienza economica moderna, dalla mano invisibile smittiana al credo nei benefici dello sviluppo.
Non è però il liberismo l’oggetto delle critiche bensì una visione economica utilitarista condivisa dallo stesso marxismo e, naturalmente, dalle forme di stato realizzate, in varie sfumature, tra i due estremi. Scrive concludendo la prima parte: “Una volta smascherati gli inganni e smontati i paradossi della neutralità benefica dell’economia e dello sviluppo, la loro pretesa etica non resiste alla evoluzione concreta del capitalismo mondializzato di questo inizio del XXI secolo. I tentativi eroici dell’economia sociale, solidale o plurale di moralizzare il sistema in qualche modo dall’esterno falliscono precisamente a causa dell’ignoranza di cui danno prova della natura intrinsecamente immorale della logica economica moderna”.
Con ciò la scienza economica moderna è scardinata; resta da fondarne una radicalmente altra ma su quali basi? La terza parte propone delle direttrici per “Porre rimedio all’ingiustizia economica”. Un’eguaglianza nello scambio tra paesi ricchi e poveri; giustizia di prezzi e salari; un nuovo ruolo dei mercati e della moneta di cui il cittadino si deve riappropriare, in un mondo non limitato all’economia. Una “duplice sfida – scrive ancora Latouche – cambiare il sistema per trasformare gli uomini e trasformare gli uomini per cambiare il sistema”.
Libro difficile benché (e forse proprio perché) estremamente sistematico: tanti autori, tante idee citate e discusse. Come sempre è una fatica leggere Latouche, come sempre, questa volta forse più di altre, la fatica è ben ripagata.

 

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