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Pubblicato su Politica Domani Num 28/29 - Sett/Ott 2003
È morto Franco Modigliani
Economista, premio Nobel, innamorato dell'Italia
di Maria Mezzina
L'economista italiano viveva negli Stati Uniti dove si era trasferito nel '39. Nato a Roma nel 1918, il padre era un noto medico, la sua passione per l'economia ebbe inizio partecipando a un concorso organizzato dai Littoriali della cultura, dove a sorpresa ricevette il primo premio.
Nei Littoriali fece amicizia con alcuni giovani antifascisti, condividendone le idee e l'opposizione al fascismo. Già nel '38, lui, ebreo, si era allontanato dall'Italia a causa delle leggi razziali del regime di Mussolini; un anno a Parigi, poi di nuovo in Italia per la laurea in legge e, infine, definitivamente negli Usa poco prima dell'invasione della Polonia da parte di Hitler.
Negli Stati Uniti, mentre di giorno lavorava in una libreria, di sera studiava: aveva vinto una borsa di studio per i corsi della facoltà di Politica e Schienze sociali della New School for Social Research.
Il periodo fu duro ma denso di esperienze e stimolante. Fu allora che strinse amicizia con Richard Brumberg con il quale approfondì e mise a punto la teoria del "ciclo vitale" del risparmio.
L' "Ipotesi sul ciclo del risparmio", messa a punto negli anni dopo la morte prematura di Bamberg, gli valse il Premio Nobel per l'economia nel 1985. La maggior parte delle persone - spiega Modigliani - tende a mantenere costanti i propri consumi; l'aspettativa di reddito è quindi la molla del risparmio. Poiché la curva del reddito ha una forma a campana (basso all'inizio, alto nel mezzo e basso alla fine), i maggiori risparmiatori saranno le persone di mezza età mentre gli anziani tenderanno a spendere i propri risparmi.
Modigliani, che era stato consulente per il Tesoro e per la Federal Reserve negli USA e per numerose banche europee, aveva sempre partecipato attivamente al dibattito politico ed economico del nostro Paese. Il suo interesse erano l'occupazione - era sostenitore convinto della piena occupazione e aveva presentato nel 1998, insieme ad altri sei economisti il "Manifesto contro la disoccupazione in Europa" - l'inflazione, gli investimenti e la spesa pubblica. È stato inoltre uno dei 41 intellettuali che hanno sottoscritto una dichiarazione per opporsi alla guerra in Iraq.
È nota la sua preoccupazione per la situazione del nostro paese e la deriva verso cui riteneva che andasse. Il suo ultimo atto pubblico, pochi giorni prima della sua scomparsa, è stata una lettera - firmata oltre che da Modigliani, anche dai premi Nobel Samuelson e Solow e da altri quattro professori dell'MIT e di Harvard - al NYTimes contro la consegna a Silvio Berlusconi della "Distinguished Statesman Award" (Statista dell'anno) della Jewish Anti Defamation League.
Fra i suoi scritti più noti ci sono: "Reddito, interesse, inflazione" e "Consumo, risparmio, finanza".
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