I costi in termini di diritti umani
Il controllo del territorio per garantire la sicurezza del BTC, rischia di avere alti costi in termini di diritti umani.
In Azerbaijan la leader del COIWRP (Committee of Oil Industry Worker's Right Protection), Mirvarie Gahramanly, è stata licenziata dalla SOCAR, ed è stata arrestata tre volte per la sua attività e le sue critiche al Governo Azero. Minacce e intimidazioni sono aumentate dopo un suo viaggio negli Stati Uniti nel quale denunciava la situazione dei lavoratori del petrolio nel suo paese.
A Nardaran, presso Baku, le proteste degli abitanti del villaggio per le dure condizioni di vita e i disordini e gli scontri sono state tenute nascoste dai media. In Azerbaijan e in Georgia la popolazione chiede che una parte, almeno, del petrolio dell'oleodotto serva al fabbisogno energetico di quelle regioni poverissime.
In Turchia, candidata ad entrare in Europa, ma lasciata in attesa a causa delle violazioni dei diritti umani (la legislazione è stata recentemente cambiata, ma le cattive abitudini sono difficili a morire), una commissione di inchiesta europea deve verificare eventuali repressioni collegate alla costruzione dell'oleodotto. Il DEHAP, partito non-violento pro-Curdi, minacciato di chiusura, è soggetto a intimidazioni per la sua campagna di informazione sulla repressione delle proteste delle popolazioni locali contro la costruzione dell'oleodotto.