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Elezioni 2004 di Roberto Palladino Fino al 1993, prima che un referendum decretasse il passaggio al maggioritario, si diceva che il proporzionale era il sistema elettorale ideale per i partiti, perché vincevano tutti. Tutti venivano rappresentati e l'elettore votava più il partito che un'alleanza di governo. Un metodo, quello della coalizione, alla base invece del meccanismo maggioritario. Il maggioritario, diversamente dal proporzionale, stabilisce subito vincitori e vinti, che confluiscono perlopiù in due diverse coalizioni, almeno teoricamente "blindate", grazie a cui chi governa dovrebbe avere una maggioranza garantita per i tutti cinque gli anni della legislatura.
Il Percorso 12 e 13 giugno 2004: le elezioni europee danno come unico verdetto la sconfitta di Forza Italia che si attesta al 21%. Quattro punti in meno rispetto al 25% previsto da Berlusconi. Il Listone non sfonda, tengono gli altri partiti del centrodestra. Deludono Di Pietro e Occhetto. 21 giugno: In Forza Italia serpeggia il nervosismo e Silvio Berlusconi parla di brogli elettorali nei seggi a favore del centrosinistra. L'opposizione chiede che Pisanu venga a riferire alla Camera ma il Viminale risponde di non avere l'autorità in materia. No comment di An, mentre l'UDC parla di parole riferite alla poca preparazione dei rappresentanti di Lista del Polo. 24 giugno: Berlusconi conferma la fiducia ai due coordinatori Bondi e Cicchitto. La Lega chiede che venga portato avanti il federalismo. L'Unione Europea lancia l'allarme sui conti pubblici italiani: necessaria una manovra di 7 miliardi di Euro per mantenere il patto 27 giugno: I ballottaggi alle amministrative regalano al centrosinistra la vittoria storica alla provincia di Milano. Forti malumori nel centrodestra. Follini in un'intervista a "Repubblica" rilancia il proporzionale parlando di fine della monarchia nel centrodestra. 2 luglio: Al termine di un burrascoso vertice di maggioranza il ministro dell'economia Tremonti annuncia le proprie dimissioni. L'uomo simbolo del governo Berlusconi aveva ricevuto forti pressioni da AN. Berlusconi assume l'interim del superministero dell'Economia. 5 luglio: rinviato il Consiglio dei Ministri, Berlusconi illustra ai ministri economici europei la manovra da 7 miliardi e mezzo di Euro, per evitare l'early warning. Berlusconi convince Bruxelles che risparmia all'Italia l'ammonimento ufficiale Il nostro paese resta comunque un sorvegliato speciale. Berlusconi afferma che non sa quanto durerà l'interim all'economia. 6 luglio: An e UDC chiedono che venga nominato al più presto il nuovo ministro dell'Economia. Follini minaccia: se le cose non cambiano, il 16 luglio all'assemblea del partito proporrà l'appoggio esterno al governo. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Giovanardi annuncia che Berlusconi sarà in Aula il 14 luglio per riferire sulle dimissioni di Tremonti. 7 luglio: Vertice a tre tra Berlusconi, Fini e Follini. Si decide di iniziare dalle 20.00 di domenica 11 luglio un megavertice di maggioranza con tre tavoli distinti su economia, linea politica e federalismo. Berlusconi annuncia che l'interim non durerà molto. 9 luglio: Il Consiglio dei Ministri approva la manovra economica. Molti tagli alle spese e aumento delle sigarette.
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Num 37/38 Giu/Lug 2004 | politicadomani.it
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