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Argentina.
Il miracolo economico
Nel 2001 c'erano i "cacerolazos", gente che, avendo perduto tutto, manifestava in piazza a suon di pentole. A centinaia di migliaia si radunarono nelle piazze e sfilarono per le strade battendo su padelle e casseruole con tutta la forza possibile. Ora, dopo tre anni, l'economia argentina sembra andare a gonfie vele. Più che i dati del governo, lo dicono i negozi, i ristoranti e le strade piene di gente che è tornata a fare shopping. In appena due anni sono stati creati due milioni di posti di lavoro (alcuni sono analoghi ai nostri "lavori socialmente utili", e sono pagati poco, ma molti sono nel settore privato). La povertà è caduta di oltre 10 punti percentuali rispetto al 53% del 2001. L'inflazione è ritornata quasi al livello degli anni '90. L'economia è cresciuta dell'8% per due anni consecutivi e gli investitori stanno ritornando. A che cosa è dovuto questo miracolo? L'Argentina, spiegano in molti, non si è piegata agli ordini del FMI. Piuttosto che affrettarsi a soddisfare creditori, banchieri ed economisti del Fondo, il governo di Kirchner ha chiesto a tutti, creditori compresi di mettersi in fila e aspettare il proprio turno.
Evoluzione del debito estero argentino
Fonte: World Bank, GDF 2000, 2001; BCRA (Banca Centrale della Repubblica Argentina), rielaborate da Eric Toussaint.
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Num 44 Febbraio 2005 | politicadomani.it
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