2005 Anno del microcredito
"L'anno Internazionale del Microcredito 2005 intende sottolineare l'importanza della microfinanza come parte integrale del nostro sforzo collettivo per realizzare i "Millenium Development Goals""
Kofi Annan, Segretario Generale dell'ONU
Che cos'è il microcredito?
È una forma di piccolissimi finanziamenti dati a chi ne ha bisogno perché è povero, dei quali finora sono stati beneficiari 47,5 milioni di poveri di 58 paesi (dati della Microcredit Summit Campaign).
In Africa sono quasi 5 milioni i poverissimi che hanno ricevuto dei finanziamenti.
Ci sono nel mondo 2913 organizzazioni di microcredito, la parte del leone la fa l'Asia con 1603, seguita dall'Africa con 919 e dall'America Latina con 261. Ce ne sono 30 in Medioriente e 118 nei paesi industrializzati (USA ed Europa).
I clienti sono prevalentemente donne (oltre l'80%) che chiedono piccolissimi prestiti, per acquistare poveri ma essenziali strumenti e iniziare con questi una piccola attività economica: una macchina da cucire, materiale per cesti, telai, qualche gallina, due conigli. Tanto quanto basta per superare quella soglia di povertà che si traduce in abbandono.
Perché tante donne? Muhammad Yunus, l'economista del Bangladesh che ha inventato il microcredito, lo spiega in un libro affascinante: "Il banchiere dei poveri" (Ed. Feltrinelli, 2002). Le donne hanno la responsabilità dei figli e sono quindi più affidabili degli uomini. Le donne sanno unirsi in piccoli gruppi che si sostengono a vicenda ed è il gruppo che garantisce il pagamento del debito e non il singolo. Se una donna non riesce a pagare la sua rata di debito interviene il gruppo a coprirla. Per ottenere il credito, infatti, gli aspiranti clienti debbono unirsi e far parte di un gruppo di 5 persone (che devono anche frequentare un corso di formazione). È questo il motivo principale per cui le banche, che concedono questi piccolissimi prestiti, a un tasso di interesse inferiore al 2%, riescono sempre ad avere indietro il loro denaro insieme agli interessi.
Questo tipo di finanziamento, richiede come garanzia la creatività e la volontà di iniziare e portare avanti una piccolissima attività imprenditoriale. Non può quindi interessare la grande finanza e non può essere a lungo termine. Risolve però tante piccole difficoltà e tanti piccoli disagi e, nel suo complesso, potrebbe risolvere le difficoltà di un'intera popolazione.
Emanuela Stabile
Muhammad Yunus,
il banchiere dei poveri
"Nel 1976, ho prestato $27 a 42 persone per aiutarle ad uscire da certi affari ingiusti. Le persone che ricevettero il mio denaro erano molto contente. Vedendo come era facile rendere felici delle persone con una quantità di denaro così contenuta, ho pensato che avrei dovuto escogitare un modo di trovare denaro in modo permanente. Andai in una Banca per stabilire dei prestiti rivolti a loro, ma la Banca rispose che non poteva concedere mutui ai poveri perché non erano affidabili.
Di conseguenza, pensai che avrei dovuto farmi carico io stesso di scoprire se questa conclusione fosse vera. Mi sono offerto personalmente come garante e sottoscrissi prestiti per i poveri. Provai diversi semplici modi di gestire questi mutui. Funzionarono: tutti restituirono l'ammontare che gli era stato prestato.
Questo diede il via a tutta una serie di esperimenti, da uno a cinque villaggi, poi venti, cinquanta, cento. In ogni caso funzionò. Ma le banche convenzionali non avevano intenzione di cambiare opinione. Finalmente, nel 1983, costituimmo noi stessi una Banca. Grameen Bank non solo presta denaro ai poveri, i debitori stessi ne sono i proprietari. Attualmente Grameen Bank ha 3 milioni e 800 mila clienti, il 96% dei quali sono donne. Attualmente cede in prestito quasi mezzo miliardo di dollari USA l'anno ed ha un tasso di restituzione del 99%. È finanziariamente autonoma. Tutti i suoi fondi derivano dai depositi raccolti dai suoi clienti, debitori e non debitori. [...]
Credo fortemente che possiamo creare un mondo senza povertà. L'ingrediente di base per vincere la povertà è racchiuso dentro ogni singolo povero. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è aiutare le persone a liberare questa energia e creatività. Abbiamo bisogno di riconcettualizzare il mondo delle imprese per far sì che contribuisca alla creazione di una società umana, e non aggravi i problemi che ci circondano."
Muhammad Yunus