Pubblicato su Politica Domani Num 47 - Maggio 2005

Rapporto 2000-2004
L'industria italiana è in crisi
Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes, commenta i dati del Ministro dell'Economia

Comunicato stampa del 16 Febbraio 2005

"Il Ministro Siniscalco ha dichiarato che i recenti dati sulla stasi dell'economia italiana resi noti dall'Istat, sono deludenti ed inaspettati. Purtroppo essi non sono affatto inaspettati per l'Eurispes, che ne aveva già anticipato l'andamento già nei mesi passati e soprattutto con il Rapporto Italia 2005 presentato a fine gennaio, quando era stata pubblicata una analisi di lungo periodo sul trend della produzione industriale italiana.
Il calo della produzione industriale è generalizzato (l'indice generale degli ordinativi totali segna, nel periodo 2000-2004, una flessione di 7,9 punti) ed ha investito sia i settori a basso come quelli ad alto valore aggiunto: nel dettaglio, si sono registrati sensibili diminuzioni nei settori pelli e calzature (-15,6 punti), apparecchi elettrici e di precisione (-20,7), mezzi di trasporto (-22,6), mobili (-6,3).
Il dato più allarmante è quello dell'andamento della produzione industriale che, destagionalizzato, e cioè confrontato a pari numero di giornate lavorative, mostra un calo dello 0,4%. Si tratta di dati ancora provvisori che potranno essere corretti ai primi di marzo*, ma risulta chiaro che l'economa italiana è ferma e anche la maglia nera all'interno dell'Europa, dove gli altri grandi Paesi, anche quelli in difficoltà come la Francia e Germania, hanno comunque mostrato una crescita del reddito intorno al 2%, e comunque migliore di quella dell'anno passato.
La perdita di competitività del nostro sistema è sicuramente la causa della recessione che ha colpito l'Italia, alla quale va aggiunto il crollo dei consumi seguito alla perdita del potere di acquisto dei ceti medi.
La piccola e media impresa che per anni ha rappresentato il settore trainante della nostra economia e quello che negli anni precedenti aveva saputo resistere ed assorbire gli effetti della recessione, non sembra oggi più in grado di continuare a sopportare gli effetti del crescere della pressione internazionale, aggravato dall'assenza di un progetto industriale a livello di sistema Paese".

* I dati successivi sono ancora peggiori [ndr]

 

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Num 47 Maggio 2005 | politicadomani.it