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Europa
Costituzione europea il "NON" della Francia Nonostante la battuta di arresto si andrà avanti con le ratifiche e la situazione sarà chiara solo alla fine del processo di Alessandro Lovato Il 29 Maggio la maggioranza dei francesi ha votato "NON" sulla scheda referendaria. È un no, però, che non corrisponde ad un rifiuto della Costituzione europea. La tesi, a prima vista paradossale, è sostenuta da molti autorevoli esponenti europei. Spicca tra questi il belga Jean-Luc Dehaene, vicepresidente della Convenzione Europea. In un'intervista al quotidiano belga "le Soir", Dehaene ha così criticato la via del referendum per l'adozione della costituzione: "Organizzare un referendum su un testo così complesso porta a ottenere una risposta ad una domanda che non è stata posta'', perché ''le persone reagiscono visceralmente a breve termine e dimenticano tutto quello che l'Europa ha portato loro". Il pensiero di Dehaene è suffragato dai risultati di un sondaggio fatto dal Tns-Sofres per conto di "Le Monde" circa i motivi del no francese. Al primo posto non c'è né la paura di perdere l'identità nazionale, né il rifiuto di una Costituzione neoliberista, spettri agitati rispettivamente dall'estrema destra di Le Pen e dalla sinistra radicale. C'è invece, con il 46%, una ragione molto più pragmatica: il timore che il trattato possa aggravare la disoccupazione. I cugini transalpini, con un tasso di disoccupazione al 10,2%, sono spaventati per la potenziale invasione di manodopera straniera a basso costo. Principalmente di quella proveniente dai paesi dell'est, il fantomatico "plombier polonais" (idraulico polacco), evocato maldestramente all'inizio di aprile dall'ex commissario europeo Frits Bolkestein. Legare il problema della disoccupazione all'approvazione del trattato Costituzionale è tuttavia sintomo della mancata comprensione del trattato stesso. Ma non si può dare la colpa di questo solo ai francesi che hanno votato no. L'altro vicepresidente della Convenzione, Giuliano Amato, ha espresso dubbi sulla forma stessa del trattato costituzionale definito un "gigantesco mattone" facilissimo da attaccare. Il trattato è in effetti una Costituzione così come la intendiamo noi solo per due terzi, circa 114 articoli. Per il resto delle oltre 400 pagine si tratta di una riscrittura delle norme e dei trattati precedenti. Cosa, questa, che non facilita di certo la sua lettura e la sua comprensione da parte della popolazione - in questo caso quella francese - che, quindi, non ha risposto a quello che chiedeva il quesito referendario, ma si è lasciata condizionare dalle sue paure e dalla contestazione contro il governo Raffarin. La situazione delle ratifiche I numeri delle ratifiche (e non)
Lettonia Il giorno dopo il "no" olandese alla Costituzione europea, il Parlamento della Lettonia ha ratificato il Trattato. È stata raggiunta la maggioranza richiesta dei due terzi: su 100 deputati lettoni, 71 hanno votato a favore della Costituzione, cinque hanno votato contro e sei si sono astenuti. Risultati del referendum in Francia Risultati del referendum in Olanda Risultati del referendum in Spagna
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Num 48/49 Giu/Lug 2005 | politicadomani.it
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