Pubblicato su politicadomani Num 57 - Aprile 2006

Inquinamento domestico
Aria e acqua radioattive
La presenza di gas Radon, specie nei Castelli Romani, rende potenzialmente pericolosi gli ambienti chiusi in cui viviamo e dannosa per la salute l'acqua che beviamo

di Maria Mezzina

Il Radon è una sostanza radioattiva che si trova in concentrazioni elevate in alcune falde freatiche, in particolare nelle zone contenenti roccia cristallina, fino a 50.000 Bq/l (Bequerel per litro). Nel processo di decadimento dell'uranio-238 si liberano alcuni elementi fra cui il Radon, la cui presenza nel terreno e nelle rocce si accompagna spesso con il radio-226. Si tratta di un gas inerte che si muove liberamente attraverso materiale poroso, come sono appunto il terreno e le rocce. Se i pori sono saturi di acqua, come è il caso del terreno e delle rocce sotto il livello di una falda freatica, il Radon si dissolve nell'acqua e viene da essa trasportato. In una situazione normale (un terreno con una porosità del 20% e una concentrazione di radio di 40 Bq/kg) si ha una concentrazione di Radon pari a 50 Bq/l.
Ingerito con l'acqua o inalato, il Radon è dannoso per la salute. È infatti la seconda principale causa di cancro ai polmoni, dopo il fumo (tabella 4). Circa il 10% dei tumori polmonari è ascrivibile al Radon. Nella Ue sono circa 20.000 all'anno i decessi per tumore polmonare dovuti al Radon.
Il gas, che è incolore e inodore, emette particelle a e si trasforma in altri elementi (detti "figli") elettricamente carichi che si attaccano alle particelle presenti nell'aria come, per esempio, la polvere. Se inalate, le particelle si fissano sul tessuto polmonare dove continuano ad emettere particelle radioattive che distruggono le cellule oppure ne danneggiano il DNA. Se il danno cellulare è di tipo degenerativo e la cellula mantiene la sua capacità di riprodursi, c'è la probabilità che si inneschi un processo tumorale. Poiché il percorso delle radiazioni a è breve il tumore si localizza nei polmoni. Si crea così una sinergia letale fra fumo e inalazioni da Radon: uno studio della National Academy of Science rileva infatti che l'incidenza di tumore polmonare causato da Radon è maggiore fra i fumatori che tra i non fumatori.
Il fatto che il Radon sia un elemento naturale - presente nell'aria per effetto delle radiazioni cosmiche, nel sottosuolo in materiali di origine vulcanica come tufi vulcanici, graniti e anche marmi e rocce calcaree, e disciolto nell'acqua - non è un elemento rassicurante. La vita moderna si svolge in gran parte (l'80% della giornata) in ambienti chiusi nei quali la concentrazione di Radon può raggiungere livelli elevati. L'unità di misura del Radon è il Bq/m³ (Bequerel per metro cubo).
Non esiste una concentrazione di Radon "sicura", al di sotto della quale, cioè, la probabilità di contrarre il tumore è nulla. Si possono però fare delle previsioni. Considerato che 50 Bq/m³ è una dose tre volte superiore alla quantità di radiazioni che in vita, mediamente, si ricevono per analisi cliniche le concentrazioni di Radon che sono state rilevate da studi recenti (vedi tabella 4) mostrano che il pericolo per la salute è reale.
Alcuni Stati si sono dati delle direttive precise, altri - fra cui l'Italia - no. La Raccomandazione n. 143 del 21 febbraio 1990 dell'Euratom stabilisce criteri per la protezione al chiuso contro il Radon: non più di 400 Bq/m³ negli ambienti di vecchia costruzione e non più di 200 Bq/m³ il limite da rispettare per le nuove costruzioni. La successiva Raccomandazione 928/2001 del 20 dicembre 2001, prende in esame specificatamente il livello di Radon presente nelle acque potabili e in bottiglia. 1000 Bq/l, vi si legge, sono equivalenti ad una concentrazione di Radon pari a 200 Bq/m³. Interessante notare come da un lato la Raccomandazione tenda a chiarire le ragioni e la provenienza del pericolo e a suggerire sistemi di controllo e monitoraggio, e dall'altro tenda a rassicurare il cittadino.
Rimane il fatto che la presenza diffusa di Radon e la sua potenziale pericolosità sono un dato di fatto su cui è necessario vigilare. Tanto più nel Lazio. Risulta infatti da uno studio dell'ENEA che in alcune zone di Roma e dell'alto Lazio c'è una presenza di Radon molto variabile tra i 100 e i 400 Bq/m³, con punte di 1000 e oltre Bq/m³, contro una media nazionale di 80 Bq/m³. Le aree più a rischio sono quelle vulcaniche con profonde faglie tettoniche e falde acquifere che servono più comuni come è il caso dei Castelli Romani. La contaminazione delle acque in queste zone sarebbe un disastro per la salute pubblica.

 

Tabelle

Tabella 1

Concentrazione di nitrati negli acquedotti delle principali città

Città con concentrazione inferiore a 10 mg/l

Città con concentrazione superiore a 10 mg/l

Asti

0,0

Piacenza

34,2

Lodi

0,0

Lecce

30,7

Nuoro

2,0

Siracusa

30,0

Potenza

2,0

Parma

27,3

Catanzaro

2,5

Milano

25,0

Roma

3,6

Reggio Emilia

23,6

Aosta

4,3

Varese

20,0

Cagliari

5,0

Benevento

19,1

Bari

5,1

Perugia

16,7

Sassari

7,1

Torino

13,4

Firenze

7,5

Napoli

13,0

Trieste

8,3

Venezia

12,7

Bologna

8,8

Catania

12,0

Foggia

9,4

Palermo

10,2

Elaborazione dati da Istituto di Ricerche Ambiente Italia (2000)

Tabella 2

 

potabili

minerali

 

Unità di misura

D.L. n. 31

02/02/01

D.M.

31/05/2001

2003/40/CE

limiti massimi

D.M.

29/12/2003

arsenico

µg/l

10

50

10

10

bario

µg/l

0

1,0

1,0

1,0

boro

µg/l

1,0

5,0

 

5,0

cianuro

µg/l

50

10

70

10

floruro

µg/l

1,5

 

5,0

5,0

manganese

µg/l

0,05

0,2

0,05

0,05

Tabella 3

Date degli ultimi controlli di alcune acque minerali della provincia di Roma

Anno ultima analisi

Denominazione acqua minerale

Comune

1997

Appia

Roma

2001

Claudia

Anguillara Sabazia

1969

Egeria Acqua Santa

Roma

2003

Egeria

Roma

1987

Fonte Giulia (Sanpellegrino)

Anguillara Sabazia

2000

Acqua di Nepi

Nepi

1979

Olimpia

Pomezia

1994

Regilla

Rocca Priora

2000

Acqua Sacra

Roma

1997

Fonte San Pietro

Marino

Tabella 4

Casi di tumore polmonare per anno attribuiti al Radon
(circa un terzo possono essere prevenuti)

 

Popolazione

Casi/anno totali di tumori polmonari

Concentrazioni medie annuali Bq/m³

Stima di tumori polmonari attribuiti a Radon

USA

220.000.000

157.000 (7,14%)

46

15.000 (9,6%)

UK

57.700.000

40.000 (6,93%)

20

2.000 (5%)

SVEZIA

8.700.000

3.000 (3,45%)

100

900 (30%)

ITALIA

57.100.000

36.000 (6,30%)

80

4.000 (11%)


I valori sopra riportati sono valori medi di stime che hanno un certo margine di errore. Ad esempio in USA 15.000 è la stima media, ma il valore può essere compreso fra 7.000 e 30.000

 

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