|
Una settimana decisiva
"È giunta l'ora di riformare il sistema educativo delle scuole medie ... non resta che sedersi attorno ad un tavolo e trattare poiché le loro richieste sono giuste e legittime", ha detto Ricardo Lagos Weber. Il problema principale però è creato dal fatto che i partiti al governo non hanno in Parlamento il quorum necessario per riformare la Legge organica costituzionale sull'istruzione (Loce) voluta dalla dittatura. L'anno scorso, dei 176.000 studenti che hanno affrontato gli esami per avere accesso all'università, il 70% di quelli che hanno ottenuto il massimo dei voti proveniva dalle scuole private, il più grande gap della storia dell'istruzione cilena. [Fonte: DSonline] Il 10 giugno il movimento studentesco cileno, che nelle precedenti tre settimane aveva quasi paralizzato l'insegnamento nelle scuole secondarie, ha accettato il progetto della presidente della Repubblica Michelle Bachelet ed entrerà a far parte con suoi rappresentanti della commissione speciale incaricata dal capo dello Stato di elaborare entro tre mesi un piano di riforma del sistema educativo nazionale. "Torniamo in classe, cominceremo a consegnare le scuole occupate da oggi a martedì prossimo" ha annunciato Juan Carlos Herrera, lo studente eletto portavoce dai suoi colleghi di protesta. Il movimento degli studenti ha accettato le offerte del governo dopo che al suo interno hanno cominciato a insinuarsi spaccature tra la dirigenza, che avrebbe continuato la protesta, e la base, soddisfatta dalle aperture del nuovo esecutivo e intenzionata a confrontarsi con la Moneda per tornare in classe. Del resto, la Bachelet aveva accolto tutte le principali richieste degli studenti, concedendo borse di studio e finanziamenti per la prova di ammissione all'università, accettando di migliorare la qualità e quantità dei pasti nelle mense, proponendo una riforma costituzionale affinché lo Stato garantisca a tutti il diritto all'istruzione e promettendo anche di studiare soluzioni per il trasporto gratuito a favore degli studenti (richiesta in un primo momento respinta). La commissione dovrà ora dare una serie di risposte definitive a queste richieste e proporre una riforma della legge sull'istruzione, fatta approvare dall'ex dittatore Augusto Pinochet Ugarte (1973-1990) appena 24 ore prima di lasciare il potere, nel 1990. Per rispondere alle richieste degli studenti, il governo ha deciso di stanziare 200 milioni di dollari addizionali per coprire i costi fino alla fine del 2007. [Fonte: Misna]
|
||
Num 59/60 Giu/Lug 2006 | politicadomani.it
|
|||