|
Pubblicato su politicadomani Num 59/60 - Giu/Lug 2006
Siamo perché eravamo
Visita alla neonata "Casa della Memoria e della Storia" a Roma di Chiara Comerci A Roma c'è una nuova realtà della memoria storica dell'antifascismo, della resistenza e della guerra di liberazione: il 24 marzo la "Casa della Memoria e della Storia", sita in via S. Francesco di Sales a Trastevere, è stata aperta al pubblico. Da allora si sono succedute numerose iniziative dedite alla riscoperta di momenti drammatici ed importanti per la storia d'Italia, ma anche sul costume, e sulla società.
Significativo è che lo stabile fosse una scuola della comunità ebraica, ceduta poi in permuta al comune di Roma.
Il progetto della conservazione della memoria per le nuove generazioni, per gli studiosi e per il pubblico, è condiviso da molte associazioni, che hanno collaborato, anche con importanti donazioni documentarie, alla costituzione dell'archivio presente nell'istituto e che in qualche caso hanno ivi anche la propria sede: A.N.E.D. (Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei campi nazisti, nata nel primo dopoguerra), A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati costituita nel 1946), A.N.P.I (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), A.N.P.P.I.A. (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, costituita nel 1953), F.I.V.L./A.P.C. (Associazione Partigiani Cristiani, costituita nel 1947 e dal 1984 Federazione Italiana Volontari della Libertà), Circolo "Gianni Bosio" (costituito nel 1969), F.I.A.P. (Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane, costituita dopo la Liberazione), I.R.S.I.F.A.R. (Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo Alla Resistenza, costituita nel 1964).
Siamo intervenuti per vedere un documentario su Settimia Spizzichino, l'unica donna, delle 48 che costituivano il suo gruppo di lavoro, ad essere tornata dal lager di Auschwitz. Una testimonianza molto forte resa con la freschezza, nonostante Settimia fosse ultrasettantenne, di una giovanetta. Il suo racconto era accompagnato dal montaggio veloce di immagini di repertorio relative ai campi di lavoro, a momenti della vita di Roma prima della deportazione, a foto della famiglia di Settimia. Ha seguito il documentario una serie commovente di testimonianze, dal vivo, di persone che avevano conosciuto la romana signora Spizzichino, venuta a mancare nel 2000.
La caratteristica di questa nuova istituzione è di unire ad un interesse conservativo e documentario anche un legame forte con i protagonisti di esperienze vissute in prima persona, a ricordare che la storia è fatta prima di tutto di uomini e donne, con i loro sentimenti e le loro emozioni, e non è una semplice successione di eventi.
Poter "vedere" la storia recente è un gran dono, un ottimo incentivo a conoscere meglio le ragioni per cui oggi siamo quel che siamo, e "vederla" con gli occhi di chi c'era contribuisce ad umanizzare e rendere completa la conoscenza di parte delle nostre radici.
|
|
|