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Alejandro Jodorowsky di Eryka David "La gente desidera smettere di soffrire, ma non è disposta a pagarne il prezzo, a cambiare, a crescere, a cessare di definirsi in funzione delle sue adorate sofferenze. La terapia Panica vuole essere un modo, dirompente, per azzerare l'abitudine e aprire nuove porte verso una comprensione diversa dell'esistere. Perché essa funzioni, occorre crederci, e questo dogma è vero per ogni tipo di azione nel mondo". Questa è la filosofia di vita di un uomo dai mille volti. Un uomo che non appartiene a nessuna scuola, nessuna corrente di pensiero, nessuna professione specifica. Alejandro Jodorowsky fa l'attore, il mimo, il regista cinematografico, il poeta, il romanziere, l'autore di teatro e lo sceneggiatore di fumetti. A lui piace comunicare. Possibilmente attraverso l'arte. L'intellettuale ha il dovere di tradurre in realtà i propri pensieri. L'azione poetica deve contenere un'essenza costruttiva, tale da determinare l'insorgere della gioia di vivere. La più alta forma di comunicazione è l'azione stessa, "l'atto poetico". Le api non smettevano di perseguitarlo e cercavano, in apparenza, di pungergli gli occhi. Lo sciame volava intorno alle sue palpebre che lui manteneva fermamente chiuse durante l'attacco. "Sono malato, i miei occhi secernono una sostanza che le attrae!", si disse e andò a farsi visitare da un vecchio oculista. Il saggio lo esaminò con grande stupore. "Hai dei fiori al posto dei globi oculari! Sono due rose bianche!". "Allora, le api non vogliono piantarmi il loro pungiglione?". "No, ragazzo. Vogliono solo bere il nettare delle tue lacrime". "C'è un rimedio a questo?". "Smetti di crederti ammalato! Vai a profumare il mondo col tuo sguardo!".** *[La danza della realtà - A.J.]
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Num 61/62 Sett/Ott 2006 | politicadomani.it
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