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Pubblicato su politicadomani Num 65 - Gennaio 2007 Controinformazione
Chi ci libererà dalle case farmaceutiche?
In Italia è attivo Laser, Laboratorio Autonomo di Scienza Epistemologia e Ricerca. Un collettivo specializzato nell'analisi delle tecniche di finanziamento e di selezione dei progetti scientifici Nonostante nel mondo occidentale sia di moda parlare di "centralità del paziente", l'universo della salute è fortemente caratterizzato da una marcata asimmetria fra lo strapotere del mondo medico da un lato e la scarsità di conoscenze e di informazione, la difficoltà di orientamento e la conseguente mancanza di atteggiamento critico della gente comune dall'altro.
L'industria della salute, la ricerca scientifica, le decisioni governative in merito a tagli o stanziamenti, sono di fatto un universo troppo spesso contrapposto alle esigenze e alle ragioni dei malati. Per capire e orientarsi il paziente deve acquisire conoscenze mediche di base e/o rivolgersi ad enti autonomi di ricerca.
In Italia è attivo Laser, Laboratorio Autonomo di Scienza Epistemologia e Ricerca.
Organo di controinformazione nato dalle lotte studentesche dell'Università La Sapienza di Roma, Laser è oggi un collettivo specializzato nell'affrontare criticamente il mondo della scoperta scientifica ed è in grado di integrare informazioni e analisi sulle tecniche di finanziamento e di selezione dei progetti scientifici. Dal sito di Laser (www.e-laser.org):
Affari & Finanza, il supplemento economico di La Repubblica, pubblica un articolo intitolato "Schizofrenia, i nuovi farmaci per dimenticare l'elettroshock". Un argomento interessante, perché l'elettroshock è un'anacronistica barbarie. L'articolo dà conto dei test effettuati su quattro farmaci utilizzati contro la schizofrenia. I farmaci sono lo Zyprexa (prodotto della Eli Lilly e quinto farmaco più venduto negli Usa) il Geodon (Pfizer), il Seroquell (AstraZeneca, nell'articolo di La Repubblica diventa "Sequel") e il Risperdal (Johnson&Johnson). Coerentemente con il titolo, la giornalista autrice del pezzo ne celebra le doti: "dallo studio è emersa una sostanziale validità per questi quattro nuovi farmaci […] buoni anche i risultati per il Zyprexa della Eli Lilly, noto anche come Olanzapina […] l'Olanzapina è molto efficace, ed è anche indicata per una elevata riduzione degli aspetti psicopatologici".
Ma quando un articolo scientifico appare su un supplemento intitolato Affari & Finanza, è bene insospettirsi. Soprattutto quando c'è di mezzo Big Pharma [è chiamata così la potente lobby delle multinazionali farmaceutiche n.d.r.]. Contro lo Zyprexa, per esempio, è in corso una "class action", una causa collettiva intentata da migliaia di persone per i suoi numerosi effetti collaterali. Ricordate il Vioxx, che fu ritirato dalla Merck proprio per una "class action"? Lo stesso procedimento giudiziario è in piedi contro la Eli Lilly che produce lo Zyprexa, colpevole di aumentare la probabilità di contrarre il diabete, di provocare ictus ed "eventi cardiovascolari avversi", ed obesità. Lo Zyprexa, peraltro, non mostra nemmeno una grande efficacia contro la schizofrenia, tanto che se ne sconsiglia ufficialmente la somministrazione ai pazienti disturbati.
Lo Zyprexa rientra tra i cosiddetti "anti-psicotici atipici", un'intera categoria di farmaci oggi sotto accusa. Infatti, neppure gli altri farmaci tanto decantati su La Repubblica se la passano bene: contro il Risperdal (provoca l'ictus), il Geodon (provoca diabete e disturbi maniacali) e il Seroquell (provoca il diabete) sono in corso "class action" volte a portare in tribunale le case farmaceutiche produttrici.
Con questi farmaci qualcuno (forse) si libererà dall'elettroshock: ma chi ci libererà dalle case farmaceutiche?
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