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L’arte dell’incisione in mostra a Genzano Giovani artisti, le opere, le idee di Daniele Proietto Tra le iniziative artistiche che in questo periodo ci vengono offerte nel panorama culturale laziale, spicca per originalità e per gusto una mostra di incisione intitolata “Graficamente”, in cui sono esposti i lavori di tre giovani artisti.
La storia dell’incisione L’incisione risale al Medio Evo, periodo in cui si usava l'acido nitrico (in Latino aqua-fortis, definizione medioevale degli antichi alchimisti) per incidere fregi e decorazioni su armi e armature. Successivamente il nome e la tecnica vennero adottati dagli artisti incisori : questo passaggio risale al periodo tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Si opera con questa successione : la superficie della lastra, dopo essere stata levigata e sgrassata viene coperta da uno strato sottile uniforme di cera per acquaforte poi annerita con nerofumo per rendere la cera più resistente all'azione degli acidi e più visibili i segni. Con una punta di acciaio, leggermente arrotondata, si esercita una pressione sufficiente a scoprire il metallo, tracciando i segni che comporranno l'immagine. Protetti i margini e il retro con una vernice si immerge la lastra in una bacinella contenente acido diluito (operazione di morsura).Tra i primi a servirsi di questa tecnica furono l'orafo basilese Urs Graf, autore della prima stampa datata (1513), e A. Dürer, che incise sei lastre in ferro tra cui il Cannone (1518), ma fu il Parmigianino a intuirne le possibilità e a perfezionarne la tecnica. Diffusasi rapidamente in tutta Europa, l'acquaforte soppiantò la xilografia e in parte il bulino e raggiunse il suo apogeo con Rembrandt.
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Num 66 Febbraio 2007 | politicadomani.it
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