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L'amore ai confini del dolore Progetto Matteo Conferenza stampa in Campidoglio e partita di calcio per raccogliere fondi. Viaggio a gennaio per inaugurare in Burkina Faso una foresteria e una sala parto di Fabio Ciarla Perdere un figlio e volerlo in qualche modo ritrovare, non in un gesto egoistico singolo ma in un impegno costante che dal 'privato' è arrivato al grande palcoscenico della Capitale e di una collaborazione Italia-Africa. Si tratta del progetto Matteo e prende il nome dal figlio di una coppia di dipendenti della Coop, Walter e Carla Ulivieri, scomparso prematuramente nel 2001, che in soli 4 anni ha raggiunto risultati notevoli. L'idea di questi genitori alle prese con un dolore assoluto è diventata realtà in Burkina Faso dove grazie al sostegno di Unicoop Tirreno, che ha sposato e sostenuto il progetto fin dall'inizio, a quello del Movimento Shalom e ai 600mila euro raccolti, sono stati scavati 9 pozzi per l'acqua e costruiti l'orfanotrofio 'Casa Matteo' (che attualmente ospita 70 bambini), un dispensario farmaceutico, una foresteria e una sala parto. Il tutto nella zona di Gorom Gorom, un'area molto arida 400 chilometri a nord della Capitale Ouagadougou. Un impegno che però non finisce qui, come il seme di senape che dà luogo al più grande e forte degli alberi il Progetto Matteo è diventato la testa di ponte di varie iniziative, a cominciare dall'arrivo nei supermercati italiani a fine dicembre del primo carico di fagiolini marchiati Terraequa prodotti in Burkina Faso (che significa 'Terra degli onesti') grazie al lavoro decennale della Coop e delle altre associazioni coinvolte. L'idea, ovviamente, è quella di proseguire in questo senso gettando le basi per uno sviluppo duraturo e autonomo dell'economia locale che parta da una filiera produttiva presidiata in tutte le sue fasi. "Fagiolini dietro i quali - ha detto il fondatore del Movimento Shalom don Andrea Cristiani parlando di Terraequa - c'è lavoro e dignità per molte persone". E per la prima volta a breve sarà inaugurato un collegamento aereo senza scalo in Francia, che porterà i fagiolini (e in futuro aglio e cipolle) dal Burkina Faso direttamente a Pisa per poi essere distribuiti nei punti vendita Coop.
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Num 66 Febbraio 2007 | politicadomani.it
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