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ITER per l'accoglienza dei bambini Entro dicembre tutta la sezione (insieme dei paesi) fa una riunione in cui si decide il periodo di accoglienza dei bambini; l'accoglienza dura da uno a tre mesi. Si presenta poi il progetto alla PUER ed entro gennaio bisogna consegnare tutta la documentazione necessaria, compresi dei questionari che la PUER consegna alla Questura di Roma e al Comitato dei minori. Le famiglie ospitanti sono selezionate prima dai responsabili del gruppo di Velletri e poi dalla Questura di Roma che controlla se le famiglie hanno dei problemi di carattere penale, cosa che non le rende idonee all'ospitalità. Fatti tutti gli accertamenti parte il progetto e per il periodo stabilito arrivano i bambini accompagnati da un interprete: ogni gruppo di trenta bambini è accompagnato da un interprete. Il viaggio del bambino viene pagato interamante dalla famiglia mentre quello dell'interprete viene ripartito fra tutto il gruppo. All'interprete viene dato un piccolo stipendio settimanale per il mantenimento e l'alloggio; l'alloggio di solito si cerca presso istituti religiosi o presso privati disponibili; se non si trova alcuna sistemazione le famiglie devono pagare la pensione.
Lo Statuto della PUER prevede di aiutare tutti i bambini che sono colpiti da guerre, da carestie e che in vari modi hanno bisogno di aiuto; ma dal 1990 la PUER fa solo accoglienza ai bambini della Bielorussia. È stata tentata l'accoglienza di bambini ucraini, più vicini a Chernobyl, ma non è stato possibile per gli ostacoli posti dalla burocrazia dell'Ucraina. La concentrazione di radiazioni è
ancora molto alta: ci vogliono 100 anni per riuscire a smaltire tutto
il Celsio 167 che rimane nella regione. Le loro coltivazioni avvengono
su terreni radioattivi e l'acqua è una delle cose più
inquinate (la fanno bollire perché non possono permettersi di
comprare l'acqua minerale ma spesso la bevono lo stesso). La PUER ha chiesto a noi gruppi locali
di aiutare a far venire più bambini possibile cercando famiglie
ospitanti nel paese o nella città dove si opera. Però
è difficile perché anche se nel gruppo ci sono delle famiglie
economicamente avvantaggiate, per la maggior parte sono famiglie normali
che fanno anche dei sacrifici per ospitare questi bambini.
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Num 7 Sett/Ott 2001 | politicadomani.it
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