Pubblicato su politicadomani Num 72/73 - Set/Ott 2007

Grandi mostre
Omaggio a Capodimonte
Mezzo secolo dopo, trionfano arte e cultura

Napoli capitale del Mediterraneo. La mostra del Museo di Capodimonte, a 50 anni dalla sua fondazione, conferma la vocazione culturale cosmopolita della città

di Maria Mezzina

E omaggio anche a Napoli, la città che più di ogni altra è stata, e probabilmente sarà ancora destinata, ad essere il centro di quel crogiolo fecondissimo di arti e culture che per cinque millenni si sono susseguite e reciprocamente contaminate sulle sponde del Mare Nostrum. Dalla civiltà della Magna Grecia, fino alle soglie del Risorgimento italiano, il Mediterraneo è stato luogo di fioritura, e talvolta scomparsa, delle grandi civiltà che hanno forgiato la storia umana e religiosa dell'umanità, e continuano a farlo: dall'egizia, la caldea, l'assira, la greca, la romana, la bizantina, l'araba, fino alle nuove civiltà europee, francese, spagnola, portoghese, italiana, ecc...
Negli ultimi decenni il centro degli interessi mondiali si è spostato dalle Americhe all'Europa e dal Nord dell'Europa al Nord dell'Africa estendendosi, verso Est, ai paesi dell'immenso continente asiatico che si affacciano e fanno corona al Mediterraneo. Inevitabile, quindi, che la posizione geografica, la tradizione culturale e la vocazione cosmopolita e universale di Napoli facciano della città il centro ideale di una nuova cultura: una cultura aperta alle istanze e alle influenze di quel multiculturalismo globalizzato che si avvia ad essere, sempre di più, il carattere distintivo del secolo in corso.
La mostra "Omaggio a Capodimonte", che dal 26 ottobre 2007 al 20 gennaio 2008 si terrà nel Museo di Capodimonte, prevede l'esposizione di oltre cinquanta opere provenienti da alcuni dei più prestigiosi musei del mondo in Italia, in Europa e negli Usa. La Pina-coteca di Brera, la Galleria d'Arte Moderna di Roma, il Louvre di Parigi, il Museo del Prado di Madrid, il Kunshisthistorisches Museum di Vienna, e, oltre oceano, il Metropolitan Museum di New York e il County Museum of Art di Los Angeles sono solo alcuni dei musei che sono rappresentati a Capodimonte.
Più che i singoli artisti o le loro opere, la mostra vuole celebrare cinquant'anni di lavoro costante e tenace dei curatori e delle maestranze del museo. Non è solo una esposizione museale attenta ai temi e alla loro interpretazione da parte dei grandi dell'arte, né l'evento sta solo a dimostrare la cura nella tutela e nella conservazione delle opere che fanno parte delle collezioni permanenti del museo, ma è anche la testimonianza del lavoro paziente di intensa collaborazione con i più prestigiosi musei e collezioni d'arte internazionali. Una politica, questa del Museo di Capodimonte, pienamente in linea con la vocazione cosmopolita della città di Napoli, una città che non può, né deve dimenticare il suo ruolo di capitale economica, artistica e culturale. Nonostante, e perfino a dispetto delle difficoltà che l'affliggono.
Se è vero - come è vero - che solo attraverso l'incontro delle civiltà e delle culture europee, mediorientali e africane è possibile interpretare e dare risposte a molte delle istanze che oggi ci coinvolgono e ci interrogano, la città di Napoli - e con essa il Museo di Capodimonte, con i suoi curatori e l'intero staff museale - si candida di diritto a diventare il centro culturale di un mondo il cui asse portante dall'Atlantico si è spostato al Mediterraneo. Un ruolo privilegiato e di grande responsabilità.

 

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