Pubblicato su politicadomani Num 74 - Novembre 2007

Non solo agricoltura
www.fattoriesociali.com
Uno sportello informatico per un'agricoltura della multifunzionalità, che, oltre a produrre, si occupa di bisogni importanti della società

di Costantino Coros

È on line www.fattoriesociali.com, il primo sportello informatico dell'agricoltura sociale. L'iniziativa è stata realizzata dall'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB), ACLI Terra, Associazione Lavoratori Produttori dell'Agroalimentare (ALPA), CIA di Roma (Confederazione Italiana Agricoltori) e CNCA del Lazio (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), in collaborazione con Agrietica (www.agrietica.it). All'interno dello sportello virtuale si trovano indicazioni su come avviare o partecipare a un'esperienza di questo genere. "Questo sportello informatico - spiega Andrea Ferrante, presidente dell'Associazione Italiana Agricoltura Biologica - rappresenta un gesto concreto per un'agricoltura della multifunzionalità, che oltre a produrre si occupi di bisogni importanti della società".
Fanno parte della Rete delle Fattorie Sociali, agricoltori, ricercatori, dirigenti di cooperative e associazioni. Questa Rete non si esaurisce soltanto con la creazione dello sportello on line, ma costituisce anche una fonte di conoscenza e di servizio per chi vuole avvicinarsi all'agricoltura sociale. Antonio Carbone, presidente dell'ALPA ha spiegato che l'iniziativa non si esaurisce con la creazione dello sportello online, "ma anche una fonte di conoscenza e di servizio per chi si vuole avvicinare all'agricoltura sociale. Inoltre, per la prima volta, diverse realtà del mondo agricolo si sono alleate attorno al concetto di solidarietà sociale". L'agricoltura sociale comprende tutte quelle esperienze che attraverso processi produttivi agricoli generano benefici nei confronti di persone svantaggiate. "In queste strutture trovano ospitalità e/o lavoro - spiega Alfonso Pascale, presidente della Rete delle Fattorie Sociali - persone con disabilità fisica o mentale, bambini e adolescenti, ex tossicodipendenti, detenuti ed ex detenuti, anziani non autosufficienti e donne che hanno subito violenza. Abbiamo sentito il bisogno di costituire la Rete delle Fattorie Sociali - prosegue Pascale - per dare visibilità a queste realtà e per sensibilizzare le istituzioni circa l'efficacia di queste esperienze; proprio perché, per realizzare progetti di questo tipo c'è sempre bisogno di una collaborazione tra l'agricoltore e una struttura del sociale o della sanità. In questo momento siamo fiduciosi circa la futura crescita di questo settore d'attività - conclude il Presidente - perché molte regioni hanno inserito nei nuovi Programmi di sviluppo rurale delle specifiche misure per diffondere l'agricoltura sociale".
In Italia ci sono quasi duemila casi di Fattorie Sociali, di cui 470 realizzati da cooperative sociali, 500 da fondazioni, associazioni e comunità ed infine circa un migliaio da imprese agricole tradizionali. All'interno di quest'ultimo gruppo ci sono molte famiglie che hanno nel loro nucleo delle persone svantaggiate ed hanno scelto di mettere al servizio del prossimo la loro esperienza e capacità d'accoglienza.

[Fonte: S.I.R., Servizio di Informazioni Religiose, Agenzia di stampa promossa dalla C.E.I., Conferenza Episcopale Italiana]

 

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