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Pubblicato su politicadomani Num 75 - Dicembre 2007
Sfruttamento minorile
I bambini Rom in Italia
Sfruttamento minorile. I dati dell'ultimo Rapporto sulla condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza di Telefono Azzurro e Eurispes, indicano che il problema ha raggiunto dimensioni globali: sono un milione e 200mila i minorenni nel mercato del sesso, 218 milioni i sono i bambini che lavorano.
Solo in Italia ci sono 400 mila bambini, fra italiani e stranieri, coinvolti in vere e proprie forme di tratta e di schiavitù. Dietro questi squallidi commerci ci sono organizzazioni criminose, che realizzano enormi proventi.
Dai dati risulta anche che non sempre queste situazioni derivano da condizioni di disagio e dalla povertà delle famiglie di appartenenza.
Un'infanzia negata. Condizioni di lavoro pessime e privazione del tempo libero e del tempo per i giochi. Piccoli schiavi.
Sono i bambini Rom le vittime più frequenti di queste forme di sfruttamento. I Rom sono un popolo con un'alta percentuale di giovani: il 45-50% ha meno di 16 anni e il 70% meno di 30. Nel mondo se ne contano 12 milioni, di cui 9 milioni in Europa. In Italia i Rom sono 120-150mila, inclusi quelli rumeni.
Il gruppo più numeroso è a Roma (8.000 Rom più 6.000 Rom rumeni), seguono il gruppo di Milano (4.000 in città e più di 6.500 in provincia) e quello di Torino (3.400 inclusa la provincia). Solo un terzo di loro vive nei campi nomadi strutturati (una invenzione italiana, che risale agli anni Sessanta, che è valsa all'Italia, nell'aprile 2006, una condanna da parte del Comitato Europeo per i Diritti Sociali).
Dei 150mila Rom presenti sul territorio, 70mila sono italiani, 80mila stranieri, provenienti dai Balcani. Degli italiani 30mila sono Sinti (giostrai e circensi dell'Italia settentrionale); 30mila sono Rom abruzzesi, molisani, napoletani e camminanti siciliani; 7mila sono arrivati dall'Istria e dalla Slovenia dopo la prima Guerra mondiale. Tra gli stranieri, 50mila sono Rom rumeni.
I minori sono spinti all'accattonaggio e appartengono alla comunità di nomadi Rom di origine slava, stabilmente stanziati sul territorio italiano. Il giro d'affari raggiunge cifre attorno ai 200 milioni di euro. I bambini di etnia albanese e rumena vengono affidati dalle loro famiglie ad organizzazioni criminali, per lo più di origine balcanica. Un dato raccapricciante arriva dalla Polizia di Stato: al fine di eludere gli interventi delle Istituzioni, i gruppi familiari si scambiano i minori per far perdere completamente le loro tracce.
Il Presidente della Repubblica è intervenuto in occasione della Giornata nazionale sull'infanzia, che è coincisa con l'anniversario della Convenzione ONU sui diritti dei minori, ed ha lanciato un monito importante circa l'integrazione dei Rom e dei romeni. Gli ultimi drammatici episodi di cronaca nera hanno innescato una sorta di caccia alle streghe, ma non autorizzano ad associare questa gente al male. Sono popolazioni che vanno integrate.
I bambini Rom hanno gli stessi diritti di quelli italiani. Anche loro sono cittadini di questo Paese e debbono crescere consapevoli che la cittadinanza è un diritto di cui non debbono essere privati.
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