|
Pubblicato su politicadomani Num 81/82 - Giugno/Luglio 2008
Eurispes - Dossier 2008
'Ndrangheta Holding
insieme, una scia di omicidi aumentata, negli ultimi 10 anni, del 677%, un radicamento sul territorio che ha portato allo scioglimento per infiltrazione mafiosa del 10% dei comuni. Una foto impietosa del nuovo volto della criminalità organizzata in CalabriaMio fratello, maestro di vita, vittima del lavoro
44 miliardi di euro il giro d'affari; 14.000 denunce per reati di mafia; 507 atti intimidatori; 1150 beni immobili e aziendali confiscati; 5,2 miliardi di euro di beni sequestrati dal 1992 al 2007; 202 omicidi fra il 1999 e il 2008, con un incremento del 677%; il 10% dei comuni sciolto per infiltrazione mafiosa.
È con questi numeri che l'Eurispes dipinge la 'ndrangheta calabrese. 'Ndrangheta Holding è il nome del Dossier 2008 in cui il prestigioso Istituto di Ricerca denuncia la veste imprenditoriale attraverso la quale la criminilità organizzata calabrese si sta modernizzando, penetrando settori della vita politica ed economica che vanno oltre i confini della Regione, investendo il Centro e il Nord, e oltre quelli del Paese. Si tratta di una criminalità che si è inserita nei circuiti di produzione, affaristici, economici e finanziari internazionali e che si è arricchita a dismisura eliminando dal suo percorso i tradizionali mediatori e operando in proprio. La ricchezza accumulata e il fatturato gestito dalla 'ndrangheta sono pari, osserva l'Eurispes, alla "somma della ricchezza nazionale prodotta da Estonia (13,3 miliardi di euro) e Slovenia (30,4 miliardi di euro)".
Il Dossier, desolante, è stato presentato in conferenza stampa il 21 maggio a Roma, presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana. Oltre a Roberto Natale, presidente della FNSI che ha aperto i lavori, a Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes, e a Raffaele Rio, presidente dell'Eurispes Calabria, sono intervenuti Vincenzo Macrì, sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, e Mario Spagnuolo, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
La scelta di Roma, centro e cuore politico del Paese, ha una valenza che non è solo simbolica perché il Dossier, che dà un'immagine impietosa della situazione criminalità organizzata in Calabria, si rivolge alle forze politiche: è un monito severo a voler vigilare attentamente sulla situazione, in vista anche delle numerose opere pubbliche che il 4° Governo Berlusconi ha in agenda. Le famose "grandi opere" sulle quali, inevitabilmente, si scateneranno gli appetiti della criminalità e, con questi, le sanguinose lotte fra clan di cui troppe volte siamo stati testimoni in Italia, come con i morti ammazzati di Napoli nella faida di camorra dell'autunno 2006, e all'estero, come nella strage di ferragosto del 2007 a Duisburg in Germania.
Una eventualità, questa di una guerra fra cosche, molto probabile perché la criminalità sta mettendo su arsenali di armi. Nella Relazione del Ministro dell'Interno al Parlamento sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, del 1° semestre 2007, si parla di "notevoli capacità 'militari' dei sodalizi, testimoniate dal ritrovamento di materiale d'armamento (anche da guerra), esplosivi, apparati trasmissivi e di intercettazione delle frequenze radio e bunker sotterranei attrezzati". Nel mercato criminale delle armi (che provengono dagli arsenali del Kossovo e dell'Albania) un Kalashnikov costa ora un terzo di una normale pistola, riferisce il sostituto procuratore Vincenzo Macrì.
Sono almeno 131 le cosche che operano nei vari territori calabresi: 73 nella sola provincia di Reggio Calabria, 21 a Catanzaro, 17 a Cosenza, 13 a Crotone e 7 a Vibo Valentia. La mappatura è stata fatta dai gruppi interforze istituiti presso le quattro Prefetture-U.T.G. della Regione. È quindi molto probabile che si scateni una guerra fra cosche, al momento opportuno, per l'accaparramento degli appalti miliardari legati alla realizzazione delle "grandi opere": a partire dal ponte sullo Stretto di Messina, per la cui realizzazione è necessario intervenire sull'ammodernamento e la costruzione ex novo di infrastrutture di tipo stradale, ferroviario e marittimo. Un'opportunità di lavoro, certamente, per un territorio in cui la disoccupazione è un male endemico, ma anche un grande pericolo di infiltrazioni criminali.
La 'Ndrangheata Holding fa affari soprattutto con la droga (27,24 miliardi di euro): cocaina proveniente dal Sud America, che arriva da noi attraverso contatti diretti con i principali cartelli che immettono droga sui mercati internazionali. Ma anche appalti pubblici, usura, armi e prostituzione sono "affari" che vanno a gonfie vele (Tabella A1).
Tutta questa ricchezza e questo attivismo non sarebbero possibili senza un solido ed efficace radicamento sul territorio. Indice di Penetrazione Mafiosa, IPM (Tabella A2), è lo strumento statistico che misura la permeabilità del territorio al crimine organizzato. Esso è il risultato di un sistema di attribuzione di punteggi basati su dati oggettivi che si riferiscono a variabili di tipo socio-economico quali il tasso di disoccupazione (Tabella A3), i reati commessi per associazione mafiosa, i casi di Amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose (Tabella A4), atti di terrorismo politico e numero di intercettazioni effettuate. L'IPM è stato misurato per tutte e 24 le province a rischio di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, ed è stato calcolato per l'arco di tempo che va dal 1999 al 2007. Il fenomeno appare gravissimo e, tuttavia, andrebbe confrontato con un analogo indice - magari un IPAC, ovvero un Indice di Permeabilità Alla Corruzione - per le regioni del Nord e del Centro Italia, nelle quali il fenomeno della criminalità in doppiopetto (il nuovo volto della mafia) si sta rapidamente diffondendo e radicando negli ambienti dell'economia e della finanza.
Sono le 'ndrine calabresi a fare da tramite e a favorire il radicamento della 'ndrangheta sul territorio. Si tratta di aziende controllate dalla 'ndrangheta "come una società che detiene la maggioranza delle azioni di tante altre aziende satelliti - spiega l'Eurispes - le 'ndrine, la foraggiano e ne compongono la complessa struttura reticolare. E, paradossalmente, proprio attraverso questa capacità di fare rete, essa sopravvive e si estende ramificandosi, correndo sul filo delle opportunità offerte dal mondo globalizzato". Una strategia di crescita e di radicamento di una struttura malavitosa che non si limita alla Regione Calabria, ma viene esportata nel resto d'Italia e in Europa. Capire le strategie e il funzionamento della struttura e impedirne la ramificazione e l'attecchimento tagliando per tempo testa, radici e tentacoli, è quanto la magistratura italiana sta cercando di fare. Con molta difficoltà. Perché le forze investigative straniere - dice il procuratore Spagnuolo - hanno difficoltà ad inquadrare il problema criminalità organizzata in un contesto generale e tendono a muoversi solo in seguito a fatti criminali eclatanti effettivamente accaduti. Lasciando così alla malavita ampi margini di manovra.
Tabella 1 - Il giro d'affari della 'Ndrangheta Holding
Stima 2007,
Valori assoluti in milioni di euro
Attività illecita |
Valore assoluto |
Droga |
27.240 |
Impresa e appalti pubblici |
5.733 |
Prostituzione |
2.867 |
Estorsione e usura |
5.017 |
Armi |
2.938 |
Totale |
43.795 |
Tabella 2 - Graduatoria generale IPM. Indice di penetrazione mafiosa nelle province di Campania, Calabria, Sicilia e Puglia
Valori assoluti
Province |
Totale punteggio |
Napoli |
68,9 |
Reggio Calabria |
60,4 |
Palermo |
41,9 |
Catanzaro |
33,0 |
Bari |
32,6 |
Salerno |
31,3 |
Caserta |
30,6 |
Crotone |
29,5 |
Lecce |
27,9 |
Brindisi |
26,0 |
Cosenza |
25,4 |
Taranto |
24,9 |
Catania |
22,5 |
Foggia |
21,9 |
Agrigento |
21,6 |
Messina |
20,9 |
Caltanissetta |
20,7 |
Vibo Valentia |
19,2 |
Trapani |
18,9 |
Siracusa |
18,5 |
Enna |
15,3 |
Avellino |
14,9 |
Ragusa |
11,7 |
Benevento |
11,2 |
Fonte : Eurispes
Tabella 3 - Il tasso di disoccupazione
Anno 2006, Valori percentuali
Province |
Tasso di disoccupazione |
Palermo |
18,6 |
Enna |
16,7 |
Caltanissetta |
16,6 |
Lecce |
15,0 |
Napoli |
14,8 |
Catanzaro |
13,9 |
Crotone |
13,5 |
Vibo Valentia |
13,4 |
Agrigento |
13,3 |
Bari |
13,3 |
Brindisi |
12,9 |
Reggio Calabria |
12,7 |
Catania |
12,3 |
Cosenza |
12,2 |
Salerno |
11,6 |
Siracusa |
11,5 |
Foggia |
11,3 |
Benevento |
10,8 |
Messina |
10,7 |
Avellino |
10,6 |
Trapani |
10,4 |
Caserta |
9,9 |
Taranto |
9,3 |
Ragusa |
6,7 |
Fonte : Elaborazione Eurispes su dati Istat, Rilevazione Forze Lavoro-Media 2006
Tabella 4 - I casi di comuni sciolti per infiltrazioni mafiose
Anni 1991-2007, Valori assoluti
Province |
Comuni sciolti |
Napoli |
44 |
Reggio Calabria |
23 |
Palermo |
23 |
Caserta |
22 |
Catania |
9 |
Catanzaro |
7 |
Salerno |
5 |
Bari |
5 |
Trapani |
5 |
Caltanissetta |
5 |
Vibo Valentia |
5 |
Agrigento |
4 |
Crotone |
3 |
Avellino |
3 |
Messina |
2 |
Lecce |
2 |
Ragusa |
1 |
Benevento |
1 |
Foggia |
- |
Taranto |
- |
Brindisi |
- |
Cosenza |
- |
Enna |
- |
Siracusa |
- |
Fonte : Elaborazione Eurispes su dati della Relazione annuale della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare e sulla relazione dell'Alto Commissariato per la prevenzione e il contrasto della corruzione nella Pubblica amministrazione.
Tabella 5 - Denunce per reati assimilabili alla 'Ndrangheta
Anni 1999-2005, Valori assoluti
Reati |
Valore assoluto |
Estorsioni |
1.900 |
Produzione, detenzione e spaccio di stupefacenti(*) |
7.962 |
Associazione a delinquere e di tipo mafioso |
523 |
Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione |
359 |
Ricettazione |
1.216 |
Attentati |
1.825 |
Totale |
13.785 |
Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Istat
Tabella 6 - L'attività di sequestro e confisca dei beni, per tipo di organizzazione
Anni 1992-2007(*), Valori assoluti in euro
Cupole |
Valori sequestrati |
Valori confische |
Totale |
Art. 321 Cpp |
Legge 575/65 |
Legge 575/65 |
Cosa Nostra |
571.465.081 |
753.697.000 |
136.701.114 |
1.461.863.195 |
Camorra |
1.689.785.888 |
803.314.823 |
482.374.000 |
2.975.474.711 |
'Ndrangheta |
65.447.099 |
119.796.254 |
46.283.000 |
231.526.353 |
Criminalità Organizzata Pugliese |
64.157.795 |
65.307.000 |
54.150.698 |
183.615.493 |
Altre |
183.369.000 |
164.247.000 |
82.288.000 |
429.904.000 |
Totale |
2.574.224.863 |
1.906.362.077 |
801.796.812 |
5.282.383.752 |
(*)I dati sono aggiornati al 30 giugno 2007.
Fonte: Elaborazione Eurispes su dati Direzione Investigativa Antimafia
Tabella 7 - Principali cause della diffusione della criminalità organizzata
Anno 2008, Valori percentuali
Modalità di risposta |
% |
Pene poco severe / scarcerazioni facili |
40,4 |
Insufficiente presenza dello Stato |
28,8 |
Difficile situazione economica |
27,0 |
Scarse risorse a disposizione di Forze dell'ordine e Magistratura |
22,1 |
Disagio sociale |
18,1 |
Mancanza di una cultura della legalità |
9,0 |
Fonte: Eurispes Calabria
Tabella 8 - Il contrasto alla 'Ndrangheta
Anno 2008, Valori percentuali
Modalità di risposta |
% |
Inasprimento delle pene |
28,9 |
Educazione delle categorie a rischio |
23,0 |
Rafforzamento del dispiegamento delle Forze dell'ordine |
16,1 |
Presenza dell'esercito a presidiare il territorio |
6,7 |
Non sa/non risponde |
25,3 |
Fonte: Eurispes Calabria
![](../../Immagini/Home.gif) ![Homepage](../../Immagini/Hom.gif)
|
|
|