Pubblicato su Politica Domani Num 9 - Dicembre 2001
L'INTERVISTA
di Simona Ottaviani (II parte)
Gianandrea Gaiani, direttore di "Analisi
Difesa" mensile web di politica [www.analisidifesa.it]
risponde alla domanda:
Come conseguenza
dei fatti dell'11 settembre e della guerra dichiarata al terrorismo,
che tipo di rischi corriamo realmente? Dobbiamo temere le armi batteriologice
(antrace)?
La risposta migliore a questa minaccia è
continuare la vita di sempre perché in fondo il rischio che noi
corriamo non è un rischio nuovo, lo corriamo da tempo. Nel 1997
una setta giapponese guidata dal suo santone utilizzò il sarin
un aggressivo chimico, preso dall'Unione Sovietica in disfacimento,
e lo buttò nella metropolitana di Tokyo. Fu una cosa terrorizzante,
morirono dodici persone e ne rimasero intossicate oltre 200. Questo
dimostra che effettivamente i gruppi terroristici possono dotarsi di
armi di distruzione di massa, armi chimiche e biologiche.
Ci sono due grandi fornitori di armi di questo tipo: gli ex-arsenali
sovietici e quei paesi che gli americani chiamano Stati Canaglia. I
primi fino a prima dell'era Putin erano veramente allo sbando: oltre
50.000 scienziati e tecnici si sono trovati senza lavoro; interi depositi
erano "controllati" da militari che non prendevano lo stipendio
da due anni, ai quali quindi conveniva anche vendere qualcosa sotto
banco; a tutto ciò va aggiunta la mafia russa che gestisce traffici
di armi e di materiale chimico, biologico e nucleare. Gli "Stati
canaglia", l'altro grande fornitore che producono questi aggressivi
e queste armi, sono l'Iraq, la Corea del Nord, l'Iran stesso, la Siria,
che potrebbero in qualche modo avere interesse a fornire questi prodotti
a qualche gruppo con il quale sono in contatto. Detto questo però,
io credo che ci siano grosse difficoltà da parte dei gruppi terroristici
a impiegare su vasta scala armi di questo tipo perché è
difficile sia trasportarle che controllarle. Il virus del vaiolo può
essere devastante, però per portarlo in occidente, gestirlo e
controllarlo è necessaria una struttura estremamente avanzata
perché questi virus muoiono facilmente e la loro sopravvivenza
dipende dalle condizioni ambientali e dalla temperatura. Io non credo
pertanto che sia così facile poter impiegare queste armi per
operazioni di distruzione di massa.
Negli Stati Uniti l'antrace (si tratta di spore normali di antrace non
trattate o modificate geneticamente per usi militari) sta creando un
terrore più che altro psicologico: i morti sono uno o due. Però
con questo tipo di terrorismo biochimico è possibile creare notevoli
problemi nel nostro mondo. Innanzi tutto perché seminando il
terrore è già come se si fosse sterminata una popolazione
in quanto si è già ottenuto l'obiettivo se avendo paura
dell'attacco chimico, si ha paura ad uscire da casa (in realtà
se l'attacco chimico ci fosse nessuno uscirebbe da casa). Si terrorizza
la gente con una minaccia prima ancora di rendere concreta questa minaccia.
Si tratta dell'arma della deterrenza: tu hai paura che io ti picchi
e allora non esci da casa; poi, magari, se un giorno esci, posso picchiarti
davvero, oppure posso non farlo, tu non lo sai, nel timore però
non esci di casa. Si ottiene così un effetto importante che si
ripercuote sulla sicurezza interna. Una cosa del genere richiederebbe
una enorme quantità di risorse.
Io non credo che la minaccia di distruzioni di massa sia concreta; credo
però che lo sia per azioni episodiche e limitate. In ogni caso
la minaccia già ottiene dei risultati importanti: creare scompiglio
e insicurezza nell'opinione pubblica, nel mondo occidentale e anche
nella classe politica e nella leadership occidentale. La cosa migliore
è continuare a vivere la nostra vita. C'è gente che compra
la maschera anti-gas ma non si rende conto che la maschera anti-gas
bisogna saperla usare ed essere addestrato perché è un
scomoda da portare, e c'è bisogno di avere molti filtri di ricambio
perché altrimenti, dopo un'ora, qualunque sostanza aggressiva
riesce ad entrare; e poi queste sostanze, se venissero mai utilizzate,
vengono assorbite anche dalla pelle e quindi bisognerebbe avere protezioni
del tipo delle tute specifiche che hanno solo i militari dei reparti
specializzati per queste operazioni. Credo quindi che la psicosi sia
ingiustificata, anche se, effettivamente, qualche attacco su scala limitata
è sempre possibile.

