Pubblicato su Politica Domani Num 9 - Dicembre 2001
NOTIZIE IN BREVE
A cura di Claudia Mariani e Sara Andreoli
L'ENERGIA DELL'ACQUA
Dopo quasi trent'anni di studio sui dispositivi per catturare l'energia
delle onde marine, considerata un sottotipo dell'energia solare e possibile
alternativa al petrolio, sono stati realizzati progetti in tutto il
mondo, anche se il numero di applicazioni pratiche è molto basso.
In Gran Bretagna, dove da poco più di un anno è attivo
un generatore da onde, è stato approvato un progetto che permetterà
di produrre energia elettrica dalle onde che si infrangono sulle coste
delle isole Arcadi, all'estremo nord della Scozia. Il macchinario che
permetterà la produzione di energia elettrica è situato
sul fondo marino a 8 km. dalla costa e verrà sperimentato a partire
dall'estate del 2002. Il progetto provvederà all'approvvigionamento
elettrico di 1400 famiglie che vivono sulle isole del mare del Nord.
I paesi all'avanguardia nello studio di questa tecnologia sono quelli
nei quali le onde sono più alte: nord Europa, Giappone, Australia
e California.
Anche l'Italia ha il suo progetto che sarà sperimentato entro
la fine dell'anno 2002.
OMICIDIO O SCELTA?
"Rapida conclusione con adeguati mezzi, atta a procurare la morte
in un modo non doloroso ad un malato non guaribile". Questa è
una delle definizione di eutanasia, uno dei problemi etici che affligge
tutti i paesi, da quelli occidentali a quelli orientali.
L'eutanasia si distingue in attiva e passiva (suicidio assistito).
Questa "particolare" forma di omicidio è qualificata
dall'intenzione di sollevare la persona, con la morte, da mali peggiori
della morte stessa. Ma, rimanendo comunque una forma di omicidio, anche
se richiesto dal malato, è moralmente ingiusta.
Contrapposto a questo pensiero c'è quello della libertà
vista anche come scelta di vita e di morte: se si ha il diritto di vivere,
si ha anche il diritto di morire.
L'ABITO NON FA IL MONACO!
La famosissima compagnia di moda Benetton, conosciuta per le sue pubblicità
di "unione multietnica", nasconde dietro il suo "volto
umano" uno sfruttamento di terre in Patagonia.
Sembrerebbe infatti che la compagnia abbia epropriato la terra agli
indigeni Mapuches, impiegandola per gli allevamenti di ovini, dai quali
si ricava la lana, materia prima per la lavorazione della coloratissima
maglieria.
E questo non è il primo caso di violazione dei diritti umani
per la Benetton, la quale è accusata per un caso molto simile
anche in Brasile.
[Fonte: www.unimondo.org]